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Bertolaso: al lavoro su incentivi per stipendi infermieri

di Redazione

Stiamo lavorando per garantire anche agli infermieri le migliori condizioni di lavoro, a partire dagli incentivi sugli stipendi. La Regione non può aumentare gli stipendi base dei professionisti ma può lavorare sugli incentivi. Proprio in questa direzione vanno i recenti provvedimenti in favore dei liberi professionisti che vogliono lavorare con le strutture pubbliche. Così Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, intervenendo al Congresso internazionale “Nurse together - Uniti, per una sanità migliore” organizzato dall'associazione Infermieri del mondo che, rivolto a tutti gli infermieri di qualsiasi nazionalità, si è svolto a Milano dal 14 al 16 marzo.

Nurse Together, Bertolaso: garantire maggiore sicurezza al nostro personale

guido bersolaso

Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia

Il nostro obiettivo è mettere la centro dell'attenzione non solo la persona, che ha diritto della migliore assistenza possibile, ma anche chi della persona si occupa. Medici, infermieri, ostetriche e tutte le professioni sanitarie che ogni giorno studiano e faticano per migliorare la sanità, ha spiegato Bertolaso ai partecipanti del convegno organizzato dall'associazione, nata nel 2017 nel capoluogo lombardo, che si occupa di integrazione ed inclusione degli infermieri stranieri nella realtà lavorativa italiana con l'obiettivo di ottimizzare ed integrare le relazioni socioculturali in ambito infermieristico per raggiungere una migliore e condivisa qualità assistenziale in una società diventata multietnica.

L'assessore ha altresì assicurato che in Regione stanno lavorando anche per garantire maggiore sicurezza ed assistenza. Non perdo occasione per ricordare a ministri, prefetti e questori l'importanza di fare tutto quanto nelle possibilità di ciascun ente per garantire sempre più tutele al nostro personale, ha sottolineato affrontando il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario.

Diversamente sarà difficile frenare l'emorragia di professionisti che scappano dal sistema sanitario. Sulla fuga degli infermieri all'estero e sulla decisione di voler importare infermieri stranieri per far fronte alla carenza di personale, anche i rappresentanti dell'associazione Infermieri del mondo riconoscono che la professione infermieristica in Italia vive un momento di grande sofferenza per lo scarso riconoscimento politico.

Nei paesi civili si tende all'evoluzione e anche la nostra professione si sta evolvendo. Di contro la politica italiana rimane sorda e cieca rispetto a questa evoluzione per cui è chiaro che anche gli infermieri guardino verso altre mete, non solo per un maggiore riconoscimento economico ma perché altrove è maggiormente riconosciuta la nostra professionalità, ha commentato Loredana Bono, vicepresidente dell'associazione.

Per quanto riguarda l'intervento di importare infermieri stranieri, ben venga la collaborazione con loro nel momento in cui come Stato troviamo un equilibrio. Ciò permette di garantire una crescita reciproca. Se invece li vogliamo come manodopera e non c'è uno scambio servono a poco e demansionano ancora di più la nostra professione, ha spiegato.

Bertolaso ha ribadito di essere consapevole delle problematiche che gli infermieri di oggi devono affrontare. Per questo è fondamentale fare gioco di squadra, abbattendo gli steccati, ha sottolineato. Durante i lavori congressuali, condotti da una ventina di relatori provenienti anche dall'estero (Messico, Stati Uniti, Canada, Spagna) con la partecipazione del presidente della federazione nazionale degli infermieri del Perù, sono state trattate numerose tematiche.

Oltre alla leadership e alla responsabilità professionale, è stata illustrata la figura dell'infermiere nell'immigrazione e nelle risposte ai disastri naturali e si è discusso sul ruolo e l'integrazione degli infermieri stranieri nella sanità italiana. Un focus è stato dedicato ad una recente revisione sulle migliori evidenze scientifiche legate all'assistenza e ad un confronto tra culture e modelli organizzativi diversi.

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