BARI. A denunciarlo è il collegio IPASVI provinciale, con una missiva del Presidente Andreula, ai vertici dell'ASL di Bari e alle istituzioni pugliesi.
Sono centinaia le segnalazioni degli infermieri arrivate al collegio Barese. Tra le criticità il modello organizzativo farraginoso dell'emergenza urgenza che prevede la centrale unica e lo smistamento delle chiamate tra punti di primo soccorso e una rete di automediche e ambulanze gestite in collaborazione tra pubblico e privato, risultato: l'assistenza è a rischio, c'è confusione sulle risposte assistenziali rispetto i codici di chiamata.
All'appello manca soprattutto il personale − 50 infermieri e 10 autisti − rispetto alla pianta organica e ciò nonostante gli investimenti dell'ASL di Bari che da giugno scorso ha acquistato tredici automediche nuove di zecca, ma mai utilizzate.
Si corre seriamente il rischio di non avere nell'immediatezza un intervento salva vita – dichiara Saverio Andreula – raggiunto dai microfono di TGNorba24.
Il 4 settembre il caso del 118 sarà al centro di un vertice all'ASL di Bari che ha convocato d'urgenza i sindacati per studiare delle risoluzioni definitive.
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