In Europa le malattie zoonotiche, come la salmonellosi e la campilobatteriosi che sono quelle più frequentemente segnalate nell'uomo, risultano in aumento e, sebbene i focolai di origine alimentare siano in leggero calo rispetto all'ultimo decennio, il numero complessivo di casi e ricoveri è significativamente aumentato raggiungendo il più alto livello di decessi dal 2007, soprattutto per quanto riguarda la listeriosi. È quanto emerge dalla relazione annuale sulle zoonosi e sulle malattie di origine alimentare nell'Unione Europea, condotta dall'Ecdc e dall'Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che presenta un'analisi dei dati relativi al 2023.
Principali risultati relazione annuale Efsa-Ecdc sulle zoonosi in Ue
In Europa il numero di casi malattie zoonotiche e ricoveri correlati è significativamente aumentato.
L'aumento degli esiti gravi delle epidemie di origine alimentare evidenzia la persistente minaccia per la salute pubblica rappresentata dalla Salmonella e da altri agenti patogeni di origine alimentare . Così il capo della sezione “Malattie emergenti trasmesse da alimenti e vettori” del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Celine Gossner, illustrando i principali risultati del report.
A preoccupare gli esperti è soprattutto la salmonella , la seconda infezione gastrointestinale più diffusa in Europa. Essa è rimasta la principale causa di focolai, definiti come eventi durante i quali almeno due persone contraggono la stessa malattia dallo stesso alimento contaminato. Nel 2023 ne sono stati segnalati complessivamente 5691.
Le fonti più frequenti di questo patogeno sono le uova e gli ovoprodotti, gli alimenti misti e la carne di pollo. Nel rapporto si sottolinea che la presenza persistente di salmonella nelle popolazioni avicole evidenzia la necessità di una vigilanza continua nella lotta contro le malattie di origine alimentare.
La fonte più comune di infezioni è rappresentata da alimenti pronti al consumo (salmone affumicato a freddo, prodotti a base di carne e latticini) che risultano contaminati superando, nell'0,78% dei campioni raccolti, i limiti di contaminazione per la sicurezza alimentare.
Strumenti di sorveglianza avanzati, come il sequenziamento del genoma, sono preziosi per individuare e controllare i focolai in modo più efficace , ha commentato Frank Verdonck, capo dell'unità “Pericoli biologici e salute e benessere degli animali” dell'Efsa.
Nonostante tale strumento laddove adottato abbia notevolmente migliorato la sensibilità della sorveglianza aumentando la capacità di individuare precocemente i focolai, risulta che nel 2023 soltanto 15 Stati dell'UE sono riusciti, rispetto ai 19 del 2022, a raggiungere la piena conformità agli obiettivi stabiliti per la riduzione della salmonella nel pollame.
Dall'indagine risulta che i casi di salmonellosi sono stati 77.486 rispetto ai 65.478 dell'anno precedente mentre quelli di campilobatteriosi (provocata dal batterio Campylobacter) sono stati 148.181, quasi diecimila in più rispetto al 2022.
Per quanto riguarda la listeriosi , di cui si sono registrati 2952 casi nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023, gli esperti ritengono che il costante aumento registrato possa essere legato all'invecchiamento demografico degli europei, il 21,3% dei quali ha attualmente un'età superiore ai 65 anni. Il rischio di sintomi gravi aumenta infatti nelle persone più anziane, soggette a malattie croniche legate all'età.
Secondo gli esperti delle due agenzie europee, è possibile prevenire meglio la diffusione di queste malattie e proteggere la salute pubbliche integrando la salute umana, animale ed ambientale attraverso una strategia One Health.
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