Affermare che, con l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in vigore a partire dal 30 dicembre 2024, le donne con endometriosi potranno curarsi gratuitamente è una semplificazione dannosa. A sostenerlo è l’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, che sottolinea come la lotta contro l’endometriosi non si fermi ai soli aggiornamenti legislativi.
Endometriosi: l’A.P.E. fa chiarezza sui nuovi LEA
L'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che entrerà in vigore il 30 dicembre 2024, secondo quanto comunicato dal Ministero della Salute, introduce alcune prestazioni per le donne affette da endometriosi a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Tuttavia, l’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, per voce della presidente Annalisa Frassineti, evidenzia come l'annuncio possa essere fuorviante e rischi di alimentare false aspettative tra le pazienti.
Il problema della disinformazione
Come evidenziato dall'A.P.E., affermare che le donne con endometriosi potranno curarsi gratuitamente è una semplificazione dannosa. L'endometriosi, che colpisce circa il 10% della popolazione femminile, non ha una cura definitiva e il percorso terapeutico varia notevolmente in base alla gravità e alla disponibilità di strutture specializzate.
I nuovi LEA rappresentano un passo avanti rispetto al passato, ma sono lontani dal garantire un accesso universale e completo alle cure. La capacità di trattare l’endometriosi dipende dall’esperienza del ginecologo e dall’interazione con un’équipe medica multidisciplinare
, sottolinea Frassineti.
Un percorso ancora lungo
L’A.P.E. conclude ricordando che la lotta contro l’endometriosi non si ferma ai soli aggiornamenti legislativi.
È necessario uno sforzo continuo per tutelare le pazienti e garantire che nessuna donna sia lasciata sola nel proprio percorso di cura.
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