Nell’arco di due mesi il contagio da Covid-19 risulta in netta discesa anche nelle Rsa. È quanto riporta, attraverso una nota, il sindacato Uil Fpl. Ciononostante, bisogna organizzare con urgenza la logistica della campagna vaccinale, investendo sulla distribuzione territoriale e sui punti di somministrazione
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Covid-19, Uil Fpl Basilicata: crollate positività personale sanitario
Sta producendo i primi, concreti, risultati la campagna di vaccinazione di massa in Basilicata. In particolare – come spiegano in una nota il segretario regionale Uil Fpl Antonio Guglielmi e il segretario regionale aggiunto Uil Fpl, Giuseppe Verrastro – nell’arco di due mesi il crollo delle infezioni da Covid-19 tra il personale sanitario e all’interno delle Rsa rappresenta la prova dell’efficacia sierologica, nonché dell’impegno profuso dal mondo della scienza e dall’industria farmaceutica con il sostegno dei governi nazionali
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Tutto ciò sarebbe stato impossibile da ottenere senza il lavoro quotidiano di medici, infermieri ed OSS e personale tecnico, già al centro della fase più complicata del contrasto al Coronavirus
. Ma, è bene ribadirlo, il solo vaccinarsi non è sufficiente: bisogna continuare a monitorare e tracciare i nuovi positivi per contenere i presenti – e potenziali – nuovi focolai che segnano l’attuale fase lucana della pandemia.
Così, nelle settimane a seguire – considerando il progressivo aumento dei contagi da Covid-19 – ogni attore coinvolto verrà chiamato ad ulteriori sforzi. E proprio in questo senso, Guglielmi e Verrastro precisano che si sta dibattendo tanto di obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, ma nessuna legge statale ad oggi, obbliga alla vaccinazione
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La preoccupazione c’è ed è concreta: fermo restando che le restrizioni programmate dalla “zona rossa” nella regione (la Basilicata è tale dallo scorso primo marzo) produrranno effetti nelle settimane a venire, lo scontro con il virus avviene ogni giorno, con una costanza che complica la già difficile situazione. È indispensabile fare di tutto per governare i processi – piuttosto che subirli – per anticipare le “mosse” del virus e non, in qualche maniera, doverlo più inseguire
. E per la restante popolazione, ad iniziare dalle categorie più deboli – le più esposte – va accelerata e predisposta al meglio la gestione della campagna vaccinale
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Numeri alla mano, sono 150 i contagi al Covid in Basilicata resi noti ieri, 7 marzo, su un totale di 1.460 tamponi molecolari. Il bollettino riporta di 142 casi relativi a residenti nella regione. Nelle 24 ore precedenti risulta un decesso a Francavilla in Sinni. E ancora, riferisce la task force, i lucani guariti oppure negativizzati sono 25 a cui si aggiungono altre 287 guarigioni a seguito di verifica e riallineamento tra piattaforme Covid-19 della Regione Basilicata e dell’Istituto superiore di sanità
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Come riporta il bollettino di ieri, le persone attualmente ricoverate all’interno delle strutture ospedaliere lucane sono 113 (+6). Si registra, infine, il lieve calo del numero dei posti letto occupati in terapia intensiva (passato da 13 a 12).
Proiettandosi ad aprile, Guglielmi e Verrastro evidenziano che come da previsione, arriveranno molte più fiale e si potrà ampliare la platea dei vaccinati, fornendo così una decisa accelerazione per raggiungere la tanto auspicata immunità di gregge. Ma occorrono sia una strategia sia un piano efficace
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No alla casualità né alle buone intenzioni, dunque, per preservare la salute dei lucani. Al contrario, bisogna organizzare con urgenza la logistica della campagna anti-Covid, investendo sulla distribuzione territoriale e sui punti di somministrazione vaccinale
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