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La denuncia del NurSind: infermieri e Oss sono al collasso

di Redazione Roma

Nei Pronto soccorso la condizione di sovraffollamento sta divenendo ingestibile e la riconversione dei reparti per recuperare posti letto Covid è in evoluzione. Coppolella del NurSind Piemonte: Si rinnova l’incubo per infermieri e operatori sanitari già allo stremo. Occorre accelerare il piano di vaccinazione.

In Piemonte sanitari stremati, Nursind: accelerare le vaccinazioni

Con gli operatori “spremuti” da un anno e la situazione di sovraffollamento sempre più ingestibile all’interno dei pronto soccorso – senza dimenticare che nelle centrali operative gli interventi hanno oltrepassato ampliamente quelli massimi previsti in contemporanea e la trasformazione dei reparti per recuperare posti letto Covid è in continua evoluzione – gli ospedali del Piemonte sono, di fatto, al collasso.

Così, si rinnova l’incubo per gli infermieri e operatori sanitari, davvero sfiancati. Difficile commentare le parole, già esplicative, di Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind, che auspica una tangibile accelerazione del piano vaccinale, per consentire ai professionisti di non ricadere nell’orrore già vissuto.

In Piemonte il virus circola in modo diffuso – sul fronte dei contagi, nella giornata di ieri l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2357 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 – e si teme che la situazione possa sfuggire di mano.

Sempre a 24 ore fa (laddove le terapie intensive contavano 315 ricoverati, 3.279 all’interno dei reparti ordinari: dati che rimandano ai pazienti Covid), 6 pazienti sono risultati positivi all’ospedale Molinette, nel reparto di Chirurgia generale di urgenza, dove sono convogliati i pazienti che inizialmente arrivano al pronto soccorso.

Pur ricondotto sotto controllo in breve tempo, il focolaio rappresenta un segnale – più che evidente – di come l’ospedale di corso Bramante si trova a gestire le contromisure correlate all’incremento degli accessi. Soluzioni? Al momento c’è quella della riconversione dei reparti per recuperare posti letto Covid.

A breve, infatti, l’Anestesia-Rianimazione verrà riconvertita in rianimazione Covid, al pari di una Medicina interna universitaria e dell’otorinolaringoiatria, mentre ieri sono stati riconvertiti un’altra Medicina (2) e un reparto oncologico. Un vero e proprio effetto a catena, dunque, che determinerà la trasformazione della Chirurgia leggera e Week surgery in reparti no-Covid.

Prosegue Coppolella: Si continua a dibattere di vaccini, ma infermieri e operatori sanitari si trovano ancora una volta sotto assedio. Situazione sempre più emergenziale che pare divenuta prassi, con conseguenze sia sui servizi sia sugli operatori stessi. Nel frattempo, in merito ai decessi, il bollettino di ieri ne ha registrati 45 (numero che conduce il Piemonte verso i 10 mila morti).

Non solo le Molinette, poiché nella città di Torino anche gli altri presidi sanitari sono messi a dura prova – e di conseguenza infermieri e Oss, e non solo – iniziando dal pronto soccorso. Ragione per cui il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive ha chiesto al 118 di riassegnare i trasporti dei pazienti, puntando proprio sull’ospedale Molinette per sgravare gli ospedali Maria Vittoria e Mauriziano, in difficoltà a seguito della chiusura del pronto soccorso del Martini (avvenuta lo scorso novembre per lavori di ristrutturazione tutt’ora in corso).

Giornalista

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