È stata recentemente pubblicata sull'European Respiratory Journal una ricerca internazionale e multidisciplinare - condotta dal King's College di Londra in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità - che presenta un solido quadro di risultati e strumenti di misurazione pratici ed appropriati che aiuterà a segnalare e a misurare in modo uniforme gli esiti sanitari rilevanti in tutto il mondo relativi alla condizione di Long Covid/Post Covid nei bambini . Poiché attualmente non esiste ancora un consenso unanime, i risultati dello studio potranno essere utili per la ricerca e la pratica clinica condivisa al fine di identificare e valutare correttamente e in maniera omogenea tale condizione sulla base della sintomatologia misurata.
Studio internazionale definisce sintomi del Long Covid pediatrico
Definiti i sintomi di Long Covid nei pazienti pediatrici sulla rivista Eurpean Respiratory Journal.
Lo studio, basato sul consenso e sviluppato attraverso un'ampia revisione della letteratura scientifica e una categorizzazione dei segni/sintomi principali nonché dei rispettivi strumenti di misurazione, si è focalizzato sull'analisi del Covid Lungo nella popolazione pediatrica che presenta caratteristiche fisiologiche e di sviluppo distinte rispetto a quella adulta.
Considerando che tale diversità potrebbe comportare presentazioni ed implicazioni diverse a lungo termine della condizione post Covid, i ricercatori ritengono che sia fondamentale disporre di risultati e strumenti di misurazione appositamente progettati per i bambini.
Lo scopo è riuscire a comprendere ed affrontare con precisione tutte le sfumature della condizione che causa un grave peggioramento della qualità di vita del bambino, impattando anche sul carico assistenziale dei sistemi sanitari ed elaborare altresì le migliori strategie di intervento su misura.
Sebbene la maggior parte delle persone infette da Sars-CoV-2 guarisca rapidamente, generalmente entro 15 giorni senza conseguenze durature nella salute una volta risolta l'infezione acuta, un numero significativo sperimenta invece sintomi persistenti o recidivanti per un periodo di tempo prolungato , compresi i bambini e i giovani.
Poiché le ricerche su tale condizione si sono sinora concentrate maggiormente sugli adulti ed esistono pochi studi pediatrici che presentano altresì risultati eterogenei, la prevalenza dei segni/sintomi dopo il Covid-19 nei bambini e nei giovani rimane in gran parte sconosciuta.
Le evidenze hanno dimostrato che i bambini con Long Covid presentano alterazioni immunologiche, vascolari e disautonomiche che li distinguono dai pazienti guariti o dai controlli sani , ha spiegato Danilo Buonsenso, docente di pediatria all'Università Cattolica di Roma e dirigente medico dell'Unità Operativa Complessa di Pediatria del Policlinico Gemelli, centro che ha partecipato allo studio internazionale e che per primo al mondo ha documentato che anche bambini ed adolescenti possono sviluppare Long Covid .
Mentre una recente revisione sistematica stima che tale prevalenza un mese dopo l'infezione sia fino al 25%, uno studio multinazionale evidenzia che circa il 3% degli individui sotto i 20 anni con infezioni sintomatiche da Sars-CoV-2 presentavano cluster di sintomi persistenti di affaticamento, cognitivi e respiratori dopo il recupero dall'infezione acuta.
Se l'Office for National Statistics del Regno Unito suggerisce invece che l'incidenza attuale della condizione di Long Covid sia inferiore all'1%, altri studi sottolineano che complessivamente l'incidenza dei sintomi persistenti sia tra il 24% e il 58%. Considerando tale eterogeneità, gli esperti ritengono che sia difficile confrontare i risultati e condurre meta-analisi per prendere decisioni basate sulle evidenze.
Si rende pertanto necessario definire e sviluppare un insieme di risultati principali che consentano di standardizzare gli studi a livello globale, migliorando la qualità dei dati e favorendo l'armonizzazione e la comparabilità tra diversi studi e pratiche cliniche.
Per la popolazione pediatrica di età inferiore ai 18 anni sono stati quindi sviluppati insiemi di risultati armonizzati e universalmente concordati che rappresentano un consenso sui risultati più critici per le persone colpite, le loro famiglie, i ricercatori e gli operatori sanitari.
Sintomi chiave di Long Covid pediatrico
Tali insiemi definiti COS sono stati elaborati secondo l'approccio gold standard “Core Outcome Measures in Effectiness Trials ”. Per le misurazioni dei COS sono state elaborate specifiche scale multidimensionali PedsQL. Il consensus è stato ottenuto con il metodo Delphi, un metodo d'indagine interattivo che raggiunge un'opinione completa e condivisa tra un panel di esperti in più fasi di espressione e valutazione.
Sono stati individuati sette outcomes critici (sintomi chiave) ritenuti fondamentali per formulare una diagnosi di Long Covid pediatrico :
Affaticamento/sfinimento
Sintomi gastrointestinali
Sintomi neuro-cognitivi
Sintomi cardio-vascolari
Sintomi post-sforzo
Cambiamenti funzionali fisici
Cambiamenti lavorativi/occupazionali e di studio
Attualmente sono state individuate le scale di misurazione pertinenti soltanto per i segni e i sintomi gastrointestinali, fisici, neuro-cognitivi e di affaticamento. Sono ancora in corso i lavori per gli altri tre COS.
Che il Long Covid pediatrico sia un problema rilevante e di interesse globale lo sottolinea anche un articolo pubblicato lo scorso 14 febbraio su Jama in cui vengono illustrati brevemente i risultati di una recente revisione narrativa presentata sulla rivista Pediatrics, che ha analizzato le ricerche condotte negli ultimi tre anni sulla durata del Covid nei bambini e ha indagato sui possibili fattori di rischio per lo sviluppo del Long Covid. Risulta che circa sei milioni i bambini negli Stati Uniti potrebbero vivere con una condizione di Long Covid/Post Covid, sperimentandone quotidianamente gli effetti.
Emerge che i bambini avevano maggiori probabilità di sviluppare un Covid lungo dopo aver avuto una malattia più grave da Covid19 con sintomi che coinvolgevano più aree del corpo.
Sebbene il Covid a lungo termine possa colpire qualsiasi parte dell'organismo, i bambini affetti da questa condizione avevano maggiori probabilità di presentare sintomi legati alla testa e al collo, in particolare la perdita del gusto e dell'olfatto .
Risulta inoltre che la confusione mentale, spesso descritta come “nebbia”, ha colpito tra il 2% e il 44% dei bambini con Covid lungo. I problemi cardiaci erano rari, tuttavia alcuni bambini presentavano sintomi, inclusa una frequenza cardiaca più rapida. Sono state registrate anche più condizioni di salute mentale, compresa l'ansia .
La sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, nota come MIS-C - che colpisce persone di età pari o inferiore a 21 anni ed è caratterizzata da febbre ed infiammazione multiorgano che richiede il ricovero urgente in ospedale - rimane il problema più grave derivante dall'infezione provocata da Sars-CoV-2.
In America la ricerca sul Long Covid nei bambini è ancora in corso, guidata dalla Researching Covid to Enhance Recovery Initiative del National Insitute of Health che ha arruolato quasi 15 mila giovani americani.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?