Lo studio
Lo studio è andato ad analizzare l’associazione temporale tra l’introduzione dei diversi interventi non farmacologici e i livelli di trasmissione di Covid-19 in 131 paesi.
Il numero di riproduzione variabile nel tempo R
Il parametro che si è andati a misurare è il valore di R , utile per valutare se gli interventi messi in atto sono efficaci o se sono necessari interventi aggiuntivi. Il numero di riproduzione variabile nel tempo “R” è definito come il numero atteso di casi secondari derivanti da un caso primario infetto al tempo t ed è una sistema di misurazione in grado di descrivere la trasmissione virale in una popolazione.
Se la R rimane inferiore a 1 , le epidemie tenderanno ad estinguersi; se la R è superiore a 1 sono previste epidemie prolungate. Un valore di R maggiore ad 1 indica infatti un aumento della trasmissione e un focolaio in crescita, mentre un valore di R inferiore a 1 indica una diminuzione della trasmissione e un focolaio in contrazione.
Per l’indagine sono state effettuate ricerche su Pubmed e altri motori di ricerca, per identificare gli studi che riportavano gli effetti dell'introduzione e della sospensione degli interventi non farmacologici per contenere il Sars-CoV-2 , pubblicati tra l’1 gennaio e il 5 agosto 2020, utilizzando le parole chiave "Covid-19", "Sars-CoV-2", "intervento" e "trasmissione".
Lo studio ha preso in esame il numero di riproduzioni istantanee, sulla base dei conteggi giornalieri dei casi di Covid-19 confermati e segnalati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Il numero di riproduzioni “R” rappresenta il numero medio di casi secondari, che deriverebbero da un caso primario infetto in un dato momento se le condizioni rimanessero identiche nel tempo e quindi misura la trasmissibilità di uno specifico momento .
Gli interventi non farmacologici per contenere Sars-Cov-2
Come interventi non farmacologici sono stati inclusi quelli previsti dall'OxCGRT (Oxford Covid-19 Government Response Tracker), organismo composto da un team di esperti in politiche e governance, che raccolgono informazioni pubbliche sugli indicatori di risposta dei vari governi.
In OxCGRT, gli interventi non farmacologici sono stati raggruppati in otto categorie:
Chiusura delle scuole
Chiusura dei luoghi di lavoro
Divieto di eventi pubblici (ad esempio eventi sportivi, festivi e religiosi)
Restrizioni sulla numerosità delle persone presenti nelle riunioni
Limitazioni di accesso ai trasporti pubblici
Obbligo di restare a casa
Restrizioni alla circolazione nel paese/provincia
Restrizioni ai viaggi internazionali
Nello studio, oltre alla suddivisione dei vari paesi, sono state descritte:
La durata delle varie fasi
La frequenza con cui sono stati introdotti i vari interventi
L’ordine con cui sono stati introdotti i vari interventi
Per i vari interventi sono stati valutati l'effetto dell'introduzione o della sospensione di ciascun intervento .
Sono stati presi in esame i dati disponibili dal primo gennaio al 20 luglio 2020 , sono stati valutati i vari periodi in cui erano stati introdotti o rimossi gli interventi e calcolato il rapporto R.
Dallo studio sono stati esclusi i grandi paesi che hanno presentato una maggiore variabilità regionale nelle politiche degli interventi, fra cui Brasile, Canada, Cina, India, Russia e Stati Uniti.
Nell'analisi sono state incluse 790 fasi di 131 paesi
I dati presi in esame hanno mostrato una riduzione della variabile R dopo che sono stati introdotti interventi come la chiusura delle scuole , la chiusura del posto di lavoro , il divieto di eventi pubblici , i limiti di spostamenti interni .
Sulla base dei dati dei 131 paesi, i singoli interventi - tra cui la chiusura della scuola, la chiusura del posto di lavoro, i divieti di eventi pubblici, l’obbligo di rimanere a casa e i limiti di spostamento interni - hanno comportato una riduzione di R dal 3 al 24% al 28° giorno dopo la loro introduzione , dato messo in relazione a quello del giorno prima della loro introduzione.
La riapertura delle scuole , la revoca dei divieti degli eventi pubblici , la revoca dei divieti in riunioni pubbliche di più di dieci persone, l'eliminazione dell’obbligo di rimanere a casa e l'eliminazione dei limiti di spostamenti interni, hanno comportato un aumento di R dall'11 al 25% al giorno 28 dopo la sospensione .
Gli effetti dell'introduzione e dell'eliminazione degli interventi non sono stati immediati; ci è voluta circa 1 settimana dopo l'introduzione di un intervento per osservare fino al 60% della riduzione massima di R, e anche di più (quasi 3 settimane) dopo la sospensione di un intervento per osservare il 60% dell'aumento massimo di R.
Un progressivo aumento del valore R è stato osservato con la progressiva riapertura delle scuole , alla sospensione dei divieti di eventi pubblici, dei divieti di riunioni pubbliche di più di dieci persone, all’obbligo di rimanere a casa e ai limiti di spostamenti interni, con un aumento significativo solo con la riapertura della scuola e la revoca dei divieti di raduni pubblici di più di dieci persone.
Con la riapertura delle scuole, la revoca dei divieti sugli eventi pubblici, la revoca dei divieti in riunioni pubbliche di più di dieci persone, la revoca dell’obbligo di rimanere a casa e l'eliminazione dei limiti di spostamenti interni, la R è aumentata dall'11 al 25% al 28° giorno dopo la rimozione dell’intervento.
Il divieto di eventi pubblici ha portato ad una maggiore riduzione di R
Nello studio è stato anche valutato l’effetto dei singoli interventi e l’effetto della loro reintroduzione . Sulla base dei risultati dell'analisi principale, le maggiori riduzioni di R sono state osservate con la chiusura delle scuole e del posto di lavoro, oltre al divieto di eventi pubblici e riunioni di più di dieci persone, limiti di movimento interni e obbligo di rimanere a casa.
Lo studio ha mostrato che, come singolo intervento, il divieto di eventi pubblici ha portato ad una maggiore riduzione di R, con un valore di R al giorno 28 di 0,76.
Inoltre, la revoca dei divieti di eventi pubblici entro 28 giorni è in grado di aumentare la trasmissione del 21%, sebbene il risultato non sia significativo, e la revoca dei divieti su raduni di più di dieci persone potrebbe aumentare la trasmissione del 25%.
Limiti dello studio
I risultati dello studio forniscono dati che possono indirizzare le decisioni politiche su quali interventi introdurre o revocare e quando aspettarsi un effetto dopo l'introduzione o la sospensione di un intervento.
I singoli interventi - tra cui la chiusura delle scuole, la chiusura dei posti di lavoro, il divieto di eventi pubblici, il divieto di riunioni con più di dieci persone, l’obbligo di rimanere a casa e i limiti di spostamenti interni - sono associati ad una trasmissione ridotta di Sars-CoV-2, ma l'effetto dell'introduzione e della sospensione di questi interventi si manifesta dopo di 1–3 settimane .
Un limite importante dello studio è legato al fatto che ci si è basati solamente sugli interventi messi in atto dai governi e non sui comportamenti effettivi della popolazione. In particolare, un elemento che non è stato analizzato è stata la crescente consapevolezza dell'igiene personale, attraverso l'uso di mascherina o il lavaggio delle mani , mentre questi cambiamenti causano un’importante riduzione della trasmissione.
Un’altra variabile non analizzata è stata l’introduzione di alcuni interventi prima di altri e quindi non si è stati in grado di valutare il reale effetto dei singoli cambiamenti. Infine, un ulteriore limite è legato al fatto che è stato valutato solo l'effetto dell'introduzione e la sospensione degli interventi nei primi 28 giorni, e quindi i risultati non dovrebbero essere generalizzati oltre i 28 giorni .
Efficacia della chiusura delle scuole
Per quanto riguarda le scuole, la loro chiusura è stato un intervento ampiamente utilizzato anche in passato per controllare i focolai di influenza e le pandemie e ha dimostrato di ridurre e ritardare i picchi di epidemie.
Per il Covid, il ruolo dei bambini nella sua trasmissione non è ancora chiaro. Uno studio cinese ha però dimostrato che la chiusura delle scuole, benché da sola non sia in grado di interrompere la trasmissione, può potenzialmente ridurre il picco di incidenza del 40-60% e ritardare l'epidemia di Covid-19 .
In questo studio è stato dimostrato che la chiusura delle scuole da sola è in grado di ridurre la trasmissione del 15% al giorno 28 e la riapertura delle scuole potrebbe aumentare la trasmissione del 24% al giorno 28.
Riguardo alla chiusura delle scuole come intervento, lo studio presenta alcuni limiti :
Non ha tenuto conto delle diverse precauzioni relative alla riapertura delle scuole adottate da alcuni paesi, come la distanza fisica all'interno delle classi (ad es. dimensioni delle classi e il posizionamento di divisori trasparenti tra gli studenti) e fuori dalle aule (ad es. il distanziamento fisico durante i pasti o la ricreazione), il miglioramento dell’igiene (ad es. la pulizia profonda, il lavaggio delle mani e l’uso delle mascherine)
Non sono state considerate le vacanze scolastiche di alcuni paesi
Non sono stati valutati gli effetti nei diversi livelli scolastici (es. scuola elementare o media), mentre questo elemento risulta importante perché un altro studio ha rilevato che i bambini di età inferiore ai 5 anni con Covid-19 hanno cariche virali più alte nel rinofaringe rispetto ai bambini più grandi e agli adulti
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