L’indice di Apgar è uno strumento utile per valutare le condizioni di salute del neonato alla nascita. Inventato dall’anestesista Virginia Apgar (da cui prende il nome), questo indice considera cinque parametri: attività cardiaca, attività respiratoria, tono muscolare, reattività agli stimoli e colorito cutaneo. Nell’indice di Apgar, solitamente eseguito a distanza di 1 e 5 minuti dalla nascita, ogni parametro è valutato con un punteggio che va da 0 a 2, dove 2 è il migliore. I valori assegnati a ciascun parametro devono poi essere sommati tra di loro e interpretati in base a dei range che stabiliscono se il neonato è in buona salute, se necessita di essere monitorato più a lungo o se ha bisogno di cure extra per continuare a vivere. L’indice di Apgar ha però dei limiti, poiché sono numerosi i fattori che lo possono influenzare; inoltre, se è vero che costituisce un valido aiuto per stabilire le condizioni di salute del neonato subito dopo la nascita, non è lo stesso per la predizione a lungo termine.
Che cos’è e com’è nato l’indice di Apgar
L’indice di Apgar venne sviluppato dall’anestesista Virginia Apgar, nata il 7 giugno 1909 a Westfield, New Jersey. La Apgar si laureò in medicina nel 1933 e diventò la prima donna direttore di dipartimento e poi professore al Columbia University College of Physicians and Surgeons.
In origine Virginia Apgar era interessata alla chirurgia, disciplina considerata prettamente maschile, di conseguenza venne orientata verso l’anestesiologia, disciplina che allora era ancora agli albori. Fu così che iniziò a interessarsi di anestesia nelle donne in gravidanza, correlata alla mortalità neonatale; purtroppo, infatti, a quei tempi molti neonati morivano durante il parto o nelle ore successive, anche se apparentemente sani. Virginia Apgar iniziò quindi a chiedersi come valutare al meglio i neonati per migliorarne i tassi di sopravvivenza e nel 1952 creò lo score che porta il suo nome.
L’indice di Apgar è un valido indicatore della salute del neonato nei primi momenti di vita, ma anche una valutazione della capacità del piccolo di adattarsi alla “nuova situazione” al di fuori dell’utero materno. Reso standard e utilizzato oggi in tutto il mondo, l’indice di Apgar prende in considerazione: attività cardiaca, attività respiratoria, tono muscolare, reattività agli stimoli e colorito cutaneo.
Nel 1963, per favorire la memorizzazione di ciascuno dei 5 parametri presi in considerazione, è stato coniato l'acronimo Apgar (ogni lettera corrisponde a un parametro), dal cognome della sua ideatrice:
- Appearance: aspetto (colore della pelle)
- Pulse: polso (frequenza cardiaca)
- Grimace: riflessi/reattività agli stimoli
- Activity: attività/tono muscolare
- Respiration/Respiratory effort: respirazione (frequenza respiratoria e sforzo respiratorio)
Come si esegue l’indice di Apgar
Eseguito in sala parto - da un pediatra o da un ginecologo - a distanza di 1 e 5 minuti dalla nascita, l’indice di Apgar è una sorta di piccolo esame obiettivo che indica rapidamente se il neonato necessita di un intervento (cure extra o di emergenza) per rimanere in vita.
Il punteggio assegnato al primo minuto dopo la nascita indica come il bambino ha tollerato il processo del parto, mentre quello assegnato a 5 minuti indica il suo adattamento al di fuori dell’utero materno. In rari casi, se le condizioni del bambino non sono chiare il punteggio può essere ripetuto anche a 10, 15 e 20 minuti e in generale fino alla stabilizzazione delle condizioni di salute.
Nell’indice di Apgar ogni parametro è valutato con un punteggio che va da 0 a 2, dove 2 è il migliore. Il punteggio totale di un bambino che ottiene 2 in ogni parametro è 10, cioè il più alto possibile. Pochi bambini però ottengono il punteggio massimo, poiché nella maggior parte dei casi, subito dopo la nascita, i neonati presentano una lieve cianosi delle estremità.
Sulla base dell’osservazione, il neonato viene valutato come indicato nella seguente tabella.
Assegnazione del punteggio di APGAR | |||
Parametro | Punteggio 0 | Punteggio 1 | Punteggio 2 |
Frequenza cardiaca | Assente | < 100 battiti/min | > 100 battiti/min |
Respirazione | Assente | Debole e irregolare | Vigorosa con pianto |
Tono muscolare | Assente (atonia) | Flessione accennata | Movimenti attivi |
Riflessi* | Assenti | Scarsi | Pianto vivace, starnuto, tosse, ritiro del piede dopo stimolazione |
Colorito** | Pallido o cianotico | Estremità cianotiche (acrocianosi) | Normale |
* I riflessi agli stimoli vengono valutati osservando le reazioni del neonato a stimolazioni come quella effettuata sotto la pianta dei piedi o mediante l’introduzione di un catetere morbido nell’orofaringe.
**Il colorito è il parametro più difficile da valutare, poiché è operatore dipendente (ciascuno può interpretarlo in modo diverso). Un neonato in buone condizioni di salute normalmente ha un colorito roseo, tuttavia, nella maggior parte dei casi i bambini alla nascita sono temporaneamente più o meno cianotici (a causa della difficoltà respiratoria al momento del passaggio nel canale del parto). Il colorito dipende inoltre dalle caratteristiche etniche e personali.
Interpretazione dei risultati dell’indice di Apgar
Una volta assegnati i valori per ciascun parametro e sommati tra di loro, occorre interpretare il totale sulla base dei seguenti range:
- Apgar tra 7 e 10: i valori sono considerati nella norma, quindi il neonato è in buona salute
- Apgar tra 4 e 6: il neonato presenta una sofferenza di grado medio, quindi è da vigilare con la massima attenzione per valutare se è necessario intervenire con una stimolazione del respiro ed eventualmente con un massaggio cardiaco
- Apgar tra 0 e 4: il neonato è in condizioni critiche e necessita di manovre di rianimazione e/o cure intensive
Limiti dell’indice di Apgar
L’indice di Apgar ha numerosi limiti, ragion per cui è solo una delle modalità con cui valutare le condizioni generali di un neonato. È poi il medico a indicare altri eventuali controlli necessari per stabilire in modo più preciso le condizioni di salute.
Ci sono infatti numerosi fattori che possono influenzare il punteggio di Apgar, molti dei quali sono soggettivi, come ad esempio l’assegnazione del punteggio per il colorito cutaneo e/o il tono muscolare. Altri fattori potrebbero invece dipendere da una vasta gamma di possibili complicanze insorte durante la gravidanza e il parto, come:
- Infezioni
- Condizioni materne come la pre-eclampsia
- Errori di monitoraggio fetale
- Parto cesareo
- Rottura o distacco placentare
- Prolasso del cordone ombelicale
- Nascita prematura
- Travaglio e parto faticosi e prolungati
- Presenza di fluidi nelle vie respiratorie del bambino
- Rottura dell’utero
- Tachisistolia uterina: eccessive contrazioni dell’utero durante travaglio e parto
In ogni caso, l’assegnazione di un indice di Apgar basso non è per forza correlato a problemi e patologie presenti e non è raro che questi neonati si rivelino poi perfettamente sani nel tempo.
Se infatti l’indice di Apgar è un buon aiuto per stabilire le condizioni di salute del neonato subito dopo la nascita, non è lo stesso per la predizione a lungo termine dello stato di salute. Può infatti accadere che neonati con punteggi bassi alla nascita abbiano semplicemente bisogno di qualche cura aggiuntiva, come l'aspirazione delle vie aeree o un piccolo supplemento di ossigeno per respirare meglio; altri neonati potrebbero invece avere bisogno solo di un po’ più di tempo di altri per adattarsi alla nuova condizione fuori dall'utero materno.
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