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Loredana: "sono d'accordo con Sarah Fabbri e occorre riformare il Corso in Infermieristica"

di Angelo

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Lettera al Direttore di una lettrice di Nurse24.it che analizza quanto accaduto a Riccione nei giorni scorsi difendendo la Studentessa: "Non è giustificabile alcun attacco alle sue parole, perchè nascono da una profonda sofferenza per l'evento che ha vissuto."

ScriviAlDirettoreCaro Direttore,

la giovane studentessa esprime tutta l'amarezza che ha provato perchè non è stato possibile salvare una giovane vita . Le sue parole sono anche di consapevolezza del grande dolore che i genitori del ragazzo proveranno. Non è giustificabile alcun attacco alle sue parole, perchè nascono da una profonda sofferenza per l'evento che ha vissuto.

Sofferenza che lei ha saputo esprimere con parole efficaci che fanno emergere la sua umanità e la sua empatia.

Il suo pensiero va discusso non come esempio di non professionalità, bensì come una narrazione che fa emergere emozioni/sentimenti diversi che anche il più esperto professionista può provare, se la sua relazione con la persona assistita non è puramente meccanica ed esclusivamente tecnicistica.

Quindi credo che Sarah non debba giustificarsi proprio con nessuno: lei è una studentessa di Scienze Infermieristiche sta imparando a confrontarsi con il dolore, la sofferenza e la morte altrui e il pensiero che ha espresso è parte del suo percorso di crescita.

Io spero che i suoi insegnanti di Infermieristica condividano con lei e i suoi compagni di corso il suo pensiero e che eliminino qualsiasi sua idea di aver scritto cose inadeguate e valorizzino, invece, il suo approccio umano e empatico all'evento che ha vissuto anche solo guardando.

Quanto sopra è il commento che ho inserito nella pagina facebook di Nurse 24  per esprimere la  mia solidarietà alla giovane studentessa, ma voglio aggiungere qualche altra considerazione che coinvolge gli infermieri docenti e tutor rispetto ai contenuti e i metodi di insegnamento delle Scienze Infermieristiche, entrambi  generalmente carenti  per formare all’approccio umano con le persone assistite.

Per un approccio umano competente non solo è necessario allenare gli studenti ad ascoltare, ma anche a mettere in atto azioni in grado di aiutare chi sta soffrendo per un evento legato alla salute, malattia, perdita, morte, ma soprattutto formare dei professionisti infermieri che abbiano la consapevolezza che anche questi aspetti della relazione devono essere garantiti accanto alle azioni tecniche.

Per questo è necessario riesaminare le programmazioni dei nostri corsi di infermieristica per prevedere lo sviluppo di competenze ad hoc  intitolate alla relazione infermiere- persona assistita e di metodi didattici non solo dedicati all’insegnamento-apprendimento teorico, ma anche alla sperimentazione- allenamento da parte dello  studente ad affrontare emozioni proprie e della persona assistita.

La riflessione sulle esperienze vissute in tirocinio attraverso le narrazioni, gli autocasi e la sperimentazione delle risposte possibili attraverso la discussione dei casi  o la simulazione nei Role-playing sono esempi di metodi didattici che devono  essere introdotti sempre più consistentemente nei corsi di Infermieristica e che noi infermieri docenti e tutor dobbiamo diventare sempre più competenti a gestire.

 

Loredana Pasquot

 

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Cara Loredana, con noi sfondi una porta aperta. Siamo perfettamente d'accordo con quanto hai scritto.

 

Angelo Riky Del Vecchio

Direttore Nurse24.it

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