In questo Turno degli studenti, Luca e Lorenzo incontreranno Rossella e Claudia per parlare dell'Erasmus durante il percorso di studi per diventare infermiere. Insieme scopriremo i vantaggi e i punti deboli di questa esperienza.
Per Claudia e Rossella affrontare l’esperienza Erasmus (Siviglia) è stato un mettere alla prova le loro competenze e le loro conoscenze in un ambiente totalmente nuovo. Il turno degli studenti in Erasmus in Spagna.
All’inizio è stato complesso entrare in una realtà Universitaria molto diversa da quella italiana. In spagna sono previsti 4 anni si corso universitario d’infermieristica, di cui l’ultimo dedicato interamente al tirocinio.
Inoltre si sono confrontate con una nuova lingua e una nuova cultura. Per frequentare l’Erasmus come infermiere in spagna è necessario possedere la certificazione B1 nella lingua spagnola. Nonostante questo inizialmente è stato difficile relazionarsi con i tutor.
Le difficoltà però, sono state un ottimo motivo di crescita – raccontano Claudia e Rossella – dal punto di vista didattico, professionale e umano.
Portare tanta voglia di imparare, pazienza e umiltà
Come funziona l’Erasmus in Spagna
Per potersi iscrivere all’Università di Siviglia hanno dovuto confrontare il piano di studi di quest’ultima con quello della loro Università. Infatti tra i requisiti necessari per poter effettuare l’Erasmus ci dev’essere una compatibilità tra i due piani di studio.
Superato questo step, chi parte deve garantire all’Università spagnola di raggiungere un numero di crediti prestabilito entra la fine del periodo indicato da quest’ultima. Nel caso in cui non venissero garantiti i crediti scatta una sanzione (una decurtazione del rimborso delle spese sostenute)
Agli studenti in Erasmus veniva data la possibilità di scegliere il reparto dove svolgere il tirocinio.
Arrivate in reparto hanno trovato un mondo tutto nuovo. Un mondo digitale. I farmaci, ad esempio, vengono gestiti interamente mediante l’impronta digitale, che essendo associata all’identità della persona, garantisce la tracciabilità dei farmaci e la riduzione degli errori di somministrazione e di scaricamento.
Non solo tecnologia ma anche tanta umiltà e rispetto per il prossimo - Nessuno scavalca nessuno
- precisano Rossella e Claudia.
C’è alla base un rapporto di parità e di rispetto tra i membri dell’equipe sanitaria.