Intervista a Sergio De Nardi - infermiere e Clinical Specialist di BD - alla scoperta di un mondo professionale "nuovo". Un modo diverso di essere infermieri, ricco di soddisfazioni e con diverse prospettive di crescita professionale.
Da infermiere in oncologia a Clinical Specialist
Oggi, più che mai, ci sono differenti modi di essere infermieri, non solo quando si indossa una divisa all’interno di un reparto ospedaliero. Ogni giorno, infatti, dalla curiosità e dall'impegno dei professionisti, nascono nuove opportunità di carriera.
Un esempio è l’infermiere Clinical Specialist, il punto di riferimento clinico e di ricerca per la struttura commerciale e per i propri clienti. È il caso di Sergio De Nardi, Infermiere Clinical Specialist in accessi vascolari di BD. La carriera di Sergio nasce in ospedale nel 1985 ed è in Oncologia che inizia ad occuparsi di accessi vascolari; attratto da queste procedure, decide di investire tempo, risorse personali e denaro nella propria formazione.
Investimenti ripagati, quando nel 2012 – ricevuta un’offerta di lavoro differente da quella che si pensa la normalità per un infermiere - decide di lasciare la sicurezza del lavoro in ospedale per iniziare qualcosa di nuovo.
Una scelta non senza fatiche correlate: i viaggi e i lunghi periodi lontani da casa, ad esempio. Ma – come spiega lo stesso Sergio - le opportunità di carriera che offre un'azienda privata sono tante, molto più che nel pubblico, e soprattutto il riconoscimento professionale va di pari passo a quello economico.
Cosa fa un infermiere Clinical Specialist in accessi vascolari
Ma di cosa si occupa Sergio? Principalmente di formazione sugli accessi vascolari, di tutti i tipi: dal CVP al Port-a-cath. E ancora: dalla formazione a medici e infermieri sul posizionamento alla spiegazione delle caratteristiche cliniche degli accessi alle aziende che poi dovranno acquistarli.
Ma la formazione non è solo rivolta a terzi: un Clinical specialist deve essere sempre aggiornato e non smette mai di formarsi. Un’altra responsabilità di Sergio è quella di affiancare i clinici nella ricerca e rendere possibile il confronto con altre realtà in tutto il mondo. Tutto questo garantendo sempre la centralità del paziente.
Entrare nell'ottica di un'azienda privata è difficile e troppo spesso la formazione universitaria fornisce le skills solo per lavorare in ambito ospedaliero per questo, come consiglia Sergio, bisogna investire e buttarsi a capofitto in ciò che attira.
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