Che cos’è la tigna
Lesioni ad anello eritematoso, con bordi netti e ad evoluzione centrifuga, sono il sintomo principale della tigna.
È detta anche dermatofizia per l'aspetto filamentoso dei funghi dermatofiti che si riproducono e proliferano sulla pelle e nell'ambiente mediante spore. Sopravvivono nutrendosi della cheratina dello strato corneo dell'epidermide e degli annessi cutanei. Le croste della tigna sono ciò che resta del pasto di questi funghi. Gli agenti patogeni responsabili dell'infezione sono distinti in tre generi differenti di miceti: Trichophyton, Micosporum e Epidermophyton.
Il contagio – che avviene per contatto diretto cutaneo con soggetti infetti o indirettamente con oggetti contaminati - può interessare soltanto la specie umana con trasmissione interpersonale (dermatofiti antropofili) oppure principalmente gli animali, ma con la possibilità di trasmissione all'uomo attraverso il contatto (dermatofiti zoofili).
Secondo i dati epidemiologici esiste anche un contagio, seppur raro ed occasionale per la specie umana, attraverso dermatofiti geofili che hanno il suolo come veicolo. L'infezione interumana si trasmette con le squaglie cutanee desquamate.
Come si manifesta la tigna
Le manifestazioni cliniche della tigna sono variabili e dipendono dalla sede anatomica colpita, dalla specie micotica e dalla capacità aggressiva del fungo e dalle difese immunitarie del soggetto. I sintomi compaiono tipicamente 4-14 giorni dopo il contatto con pelle o superficie contaminata dal fungo.
Lesioni ad anello eritematoso , con bordi netti e ad evoluzione centrifuga, sono il sintomo principale. Tale macchia, detta tinea , esordisce con macule e foruncoli che si allargano rapidamente lasciando intatta e sana la cute al centro. L'eruzione, rossa e di forma circolare, è pruriginosa. La pelle appare desquamata e crepata. Successivamente compaiono da 3 a 6 anelli concentrici intervallati da cute sana: ricordano la forma di un bersaglio .
La denominazione scientifica della tinea si completa con la specificazione della sede colpita. Se viene infettato il cuoio capelluto la tigna del capo è detta tinea capitis , se viene colpito il tronco o altre aree come braccia e gambe prende il nome di tinea corporis .
La tinea facei e la tigna della barba colpiscono il viso, la tinea manum e la tinea pedis – nota come piede d'atleta - colpiscono le estremità di mani e piedi. Possono essere interessate dall'infezione anche le pieghe inguinali, l'interno della coscia o i glutei (tinea cruris ). Sono colpite anche le unghie: è la tinea ungulum, nota semplicemente come onicomicosi .
Negli uomini è più comune la tigna della barba, nelle donne la tigna del capo soprattutto dopo la menopausa per il calo ormonale che regola la produzione di sebo. Sui piedi la pelle appare gonfia, esfoliante. Il prurito è interdigitale, soprattutto tra il quarto e quinto dito. La tinea può interessare anche la pianta del piede ed il tallone e nei casi più gravi possono comparire vescicole.
Sul cuoio capelluto la tinea causa una chiazza calva rotonda e squamosa e può generare una calvizie più diffusa (alopecia): esordisce come una pustola che può generare scaglie spesso confuse con forfora. La tigna inguinale può generare irritazione e bruciore e la pelle si screpola sino a cadere. La tinea barbae si caratterizza per la comparsa di croste purulente che determinano la caduta dei peli. Se colpisce le unghie, la tigna le rende bianche o giallastre, più spesse ma fragili.
Diagnosi di tigna e trattamento
La diagnosi è clinica per le evidenti e caratteristiche lesioni durante l'esame obiettivo. Può essere confermata dall'esame microscopico del materiale biologico raccolto nelle zone cutanee sospette per identificare il tipo di fungo così da impostare una corretta e specifica terapia antimicotica.
Il trattamento è generalmente lungo e dipende dallo stato immunologico del soggetto colpito, dalla sede anatomica interessata dalla micosi e dall'estensione delle manifestazioni cliniche. Gli antimicotici prescritti possono essere topici (creme, polveri, lozioni) applicati per 2-4 settimane oppure assunti per via sistemica.
La terapia sistemica è indicata nelle forme più estese e in quelle croniche o recidivanti che tendono a non risolversi entro qualche settimana. I principi attivi più comunemente usati sono griseofulvina (Fulcin), itraconazolo (Sporanox), fluconazolo (Diflucan), ketoconazolo e terbinafina (Lamisil). I farmaci da banco più conosciuti sono il Canesten (Clotrimazolo) e il Daktarin (Miconazolo). La tigna del cuoio capelluto necessita di un trattamento antifungino orale per 1-3 mesi, perché in questa sede le forme farmaceutiche topiche non hanno beneficio.
Le complicazioni sono rare poiché un'infezione fungina generalmente non è in grado di raggiungere gli strati più profondi della pelle causando cellulite, piodermite e osteomielite . Tuttavia in soggetti con un sistema immunitario fragile o compromesso da malattie croniche e da terapie farmacologiche la tigna potrebbe essere difficile da risolvere in maniera completa e definitiva. Se l'infezione si protrae nel tempo può comparire eritema perifollicolare, essudazione, pustole fino alle forme infiltranti granulomatose, indice di invasione della peluria che ricopre il corpo.
La prima cura della tigna è la prevenzione
Poiché la fonte principale delle infezioni micotiche sono i comuni ambienti di vita condivisi con altre persone (palestre, piscine, spogliatoi, camere d'albergo) e considerando che l'umidità ed il calore favoriscono la tigna, la prevenzione attraverso buone norme igieniche è fondamentale per limitarne la diffusione nella comunità.
Usare i propri asciugamani, non camminare a piedi nudi sulle varie superfici dei luoghi comunitari, evitare di indossare indumenti stretti, utilizzare calzature traspiranti e lasciarle asciugare dopo l'uso, fare attenzione all'igiene quotidiana dei piedi asciugando bene gli spazi interdigitali e rimuovendo eventuali strati macerati sono alcune raccomandazioni da seguire in maniera scrupolosa.
Nelle persone obese , diabetiche o che soffrono di ipersudorazione può essere consigliato di applicare polveri antimicotiche nelle pieghe cutanee. Se si convive con alcuni animali domestici è bene ricordare che possono essere fonte di trasmissione.
È sempre raccomandato evitare l'uso promiscuo di oggetti strettamente personali. La trasmissione può essere evitata anche tramite la disinfezione ed il lavaggio ad alte temperature di indumenti ed oggetti venuti a contatto con le lesioni tignose così da uccidere le spore fungine.
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