La tendinosi achillea è una sofferenza cronica, senza attivazione della risposta infiammatoria, a carico del tendine che unisce i muscoli del polpaccio all'osso posteriore del piede, noto come calcagno e che consente al piede di spingere verso l'avanti e verso l'alto. Il tendine d’Achille, una fascia di tessuto connettivo fibroso, flessibile ed elastico, è quello più grosso del corpo umano. Esso può tuttavia diventare sofferente dopo una sua continua stimolazione motoria ossia da un suo uso eccessivo.
Cause di tendinosi achillea
A differenza della tendinite, che viene causata da un singolo traumatismo acuto ai danni del tendine, il sovraccarico funzionale è responsabile di ripetuti microtraumi che provocano nel lungo periodo una degenerazione della normale struttura tendinea che perde la sua integrità.
Il tendine subisce un'alterazione a livello tissutale che ne causa la lesione, l'ispessimento fusiforme, l'indurimento con perdita di elasticità e la cicatrizzazione. Pur essendo così forte e robusto, il tendine d'Achille ha una debolezza nelle capacità riparative. Esse risultano scarse sia per le sue caratteristiche anatomiche – non ha un foglietto protettivo – che per lo scarso apporto vascolare.
Si tratta di una tendinopatia, che può essere preinserzionale o inserzionale, di lunga durata. La sua guarigione necessita di diversi mesi di terapia. La tendinosi achillea è una condizione invalidante perché limita le capacità motorie. Colpisce soprattutto gli sportivi, chi ha l'abitudine di portare scarpe inadeguate all'anatomia e alla fisiologia del piede e le persone affette da artrite reumatoide.
Tendinosi achillea cronica
La tendinosi achillea cronica predispone alla rottura, parziale o totale, sottocutanea acuta del tendine. Esso può rompersi improvvisamente durante un'attività fisica nella sua zona più debole, a circa 3-5 centimetri dalla sua inserzione.
Il soggetto colpito avverte uno schiocco a livello del tendine e spesso crolla a terra. A causa dell'interruzione tendinea il piede ciondola senza comando e non si riesce a camminare. Segni caratteristici della rottura sono la positività al test di Thompson, l'affondamento del dito a livello dell'interruzione tendinea, il tipo di infossamento del profilo tendineo.
La lacerazione traumatica del tendine d’Achille avviene generalmente all'interno del canale tendineo, in seguito ad una contrazione improvvisa del polpaccio con il piede fermamente ancorato al suolo. Il paziente avverte dolore e non riesce a compiere una flessione plantare.
Per ottenere risultati soddisfacenti è raccomandata una riparazione chirurgica immediata, seguita da uno stivaletto gessato in equinismo oppure direttamente un tutore con flessione del piede regolabile rispetto alla gamba per circa 4 settimane, senza dare peso.
In alcuni casi si preferisce un trattamento conservativo con un'ingessatura a flessione plantare per 6-8 settimane. La riparazione chirurgica permette di restituire quasi completamente l'integrità della funzione tendinea e la ripresa dello sport a pieno ritmo in più dell'80% dei pazienti.
La rottura del tendine può essere anche sottocutanea cronica, qualora la rottura sia misconosciuta per lungo tempo o in soggetti che abbiano una patologia primaria che indebolisce il tendine o assumano farmaci che possono danneggiarlo (cortisonici, ciprofloxacina, ofloxacina).
In tal caso la diagnosi e il trattamento ai fini di una riparazione risultano più difficili in quanto occorre capire la qualità del tessuto residuo e l'estensione dell'area di sofferenza/interruzione tendinea.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?