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Patologia

Claudicatio intermittens

di Ilaria Campagna

Claudicatio intermittens o zoppia intermittente: si intende la deambulazione intermittente che assume un soggetto in seguito a un dolore crampiforme che in genere colpisce il polpaccio a seguito di esercizio fisico. Questo sintomo in genere è dovuto alla malattia occlusiva arteriosa periferica degli arti inferiori. La diagnosi si basa sulla raccolta dei sintomi e su esami di laboratorio che dimostrano l’occlusione dei vasi arteriosi mentre il trattamento nei casi più gravi può arrivare a includere anche tecniche di angioplastica.

Che cos’è la claudicatio intermittens

Deambulazione intermittente che assume un soggetto in seguito a un dolore crampiforme che in genere colpisce il polpaccio a seguito di esercizio fisico.

Con il termine claudicatio intermittens, ossia zoppia intermittente si intende un dolore, in genere descritto come crampiforme, che colpisce il polpaccio, i glutei o le cosce (in rari casi può colpire anche le braccia). Il dolore si presenta generalmente a seguito di esercizio fisico o anche una semplice camminata, per poi risolversi con il riposo. In presenza di questo dolore il soggetto assume una deambulazione intermittente con pause forzate per ridurre la sintomatologia dolorosa.

La gravità della claudicatio intermittens viene descritta attraverso la classificazione di Leriche-Fontaine

  • Stadio I: il paziente non presenta sintomi, sebbene sia già presente una restrizione di un’arteria periferica. Si verifica quando il soggetto presenta molti circoli collaterali in grado di sopperire al restringimento. In alcuni casi il dolore all’arto può comparire in seguito a sforzi intensi che il paziente non compie abitualmente
  • Stadio II: Viene a sua volta suddiviso nei seguenti sotto-stadi: IIA claudicatio intermittens lieve – dopo una camminata di oltre 200 metri; IIB moderata – dopo una camminata più corta di 200 metri
  • Stadio III: Quando il dolore compare anche a riposo
  • Stadio IV: Comparsa di lesioni nei tessuti periferici (ulcerazioni)

Cause di claudicatio intermittens

Nella maggior parte dei casi la claudicatio intermittens è causata dalla malattia arteriosa occlusiva periferica degli arti inferiori. In questo caso viene compromesso il normale flusso ematico a livello degli arti causando i crampi tipici di questa condizione.

Costituiscono fattori di rischio per la claudicatio intermittens:

La claudicatio intermittens può insorgere anche per cause di natura neurologica o per altre patologie o condizioni particolari, come:

  • Osteoartrosi
  • Ernia del disco
  • Spondilolisi o spondilolistesi
  • Morbo di Piaget
  • Gotta
  • Fratture vertebrali
  • Traumi sportivi
  • Infezioni
  • Tumori spinali
  • Interventi chirurgici alla colonna vertebrale
  • Neuropatia periferica

Sintomi di claudicatio intermittens

Il sintomo tipico della claudicatio intermittens è indicato dal nome stesso e consiste quindi nella zoppia intermittente a causa di un dolore crampiforme e una sensazione di fatica. Il dolore si localizza a livello del polpaccio quando è interessata l’arteria femoro-poplitea, mentre interessa il fianco o il gluteo quando è interessata l’arteria iliaca.

Il dolore dipende dall’insufficiente flusso sanguigno al muscolo che lavora così in anaerobiosi e produce acido lattico in tempi rapidi. 

Altri sintomi che possono caratterizzare questa condizione sono:

  • Intorpidimento
  • Rigidità muscolare
  • Pallore
  • Cianosi
  • Freddezza delle estremità
  • Impotenza sessuale
  • Diminuzione o assenza dei polsi distali
  • Ridotta tolleranza agli sforzi fisici
  • Parestesia periferica
  • Perdita dei peli
  • Assottigliamento della cute
  • Ispessimento delle unghie

Diagnosi di claudicatio intermittens

La diagnosi si basa sulla ricerca dei sintomi, con conferma diagnostica tramite eco-color-doppler, angiografia o angio RM per evidenziare i restringimenti dei vasi sanguigni. Importante anche il dosaggio plasmatico del colesterolo HDL, LDL, e totale, dei trigliceridi, del fibrinogeno e della glicemia.

Può essere eseguito anche uno stress test durante il quale viene chiesto al soggetto di camminare su un tapis roulant o pedalare su una cyclette per vedere se compare la sintomatologia caratteristica. 

Infine, c’è l’indice caviglia-braccio (ABI). Chiamato anche indice di Winsor, l’indice ABI (ankle-brachial index) consiste nella valutazione del rapporto tra il valore di pressione arteriosa sistolica misurata alla caviglia e quello ottenuto a livello del braccio. Se l’indice inferiore o uguale a 0.9 viene considerato indicativo di una malattia vascolare ostruttiva agli arti inferiori.

Trattamento

Il trattamento della claudicatio intermittens dipende dalla gravità della zoppia. Provvedimenti di carattere generale includono uno stile di vita corretto con abolizione del fumo, moderazione di alcol, attività fisica e dieta equilibrata. 

La terapia farmacologica può avvalersi di antiaggreganti piastrinici, ipocolesterolemizzanti, vasodilatatori, antipertensivi ed ipotrigliceridemizzanti. Nei casi più gravi, la claudicatio intermittens può richiedere un intervento chirurgico di endoarteriectomia o tecniche di angioplastica.

Complicanze

Se non viene adeguatamente trattata, la claudicatio intermittens può peggiorare progressivamente con la comparsa di dolore a riposo e/o lo sviluppo di ulcere.

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