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indagine diagnostica

Spirometria, esame per valutare la funzionalità respiratoria

di Monica Vaccaretti

Comune e semplice test per valutare la funzionalità respiratoria attraverso la misurazione di volumi e flussi respiratori, la spirometria rappresenta il primo esame utile per la prevenzione, la diagnosi e la stadiazione di varie patologie polmonari (asma, bronchite, danni da fumo), soprattutto la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva in fase precoce.

Quando e perché è indicata la spirometria

spirometro

Attraverso lo spirometro è possibile misurare i volumi e i flussi respiratori.

In modo semplice, veloce e non invasivo la spirometria consente di misurare i volumi, ossia l'aria contenuta nei polmoni e i flussi, cioè la velocità con cui tali flussi sono espulsi.

Scopo dell'indagine, attraverso un dispositivo detto spirometro nel quale occorre espirare quanta più aria possibile con la massima forza e velocità possibili, è verificare eventuali danni nel funzionamento dell'apparato respiratorio, di carattere restrittivo e ostruttivo, analizzando i parametri ottenuti.

L'esame, che permette di valutare lo stato di salute dei polmoni, è indicato per chiunque, sia per chi presenta sintomi suggestivi di patologie respiratorie o è già in terapia sia per chi, pur avendo un buono stato di salute, abbia superato i 45 anni, è fumatore o lavora in ambienti polverosi.

L'esame è controindicato in caso di precedenti episodi cerebrovascolari, recenti traumi o interventi chirurgici (toracici, addominali, oculari), patologie cardiovascolari instabili (angina, ipertensione non trattata), aneurismi, episodi infettivi polmonari in atto o recenti, presenza di sintomi che potrebbero interferire con l'esame (nausea, vomito). In tali casi l'esame va svolto quando la persona è completamente guarita o è in condizioni stabili.

Come si esegue la spirometria

L'esame è indolore, non fastidioso e dura generalmente circa 10 minuti. L'uso di farmaci broncodilatatori dovrebbe essere sospeso almeno 12 ore prima dell'esame.

Per avere un risultato ottimale bisognerebbe evitare sforzi intensi per almeno 30 minuti prima del test, evitare il fumo di sigaretta per le 24 ore precedenti, evitare di mangiare per le 2 ore precedenti e di bere alcolici per le 4 ore prima dell'esame. È consigliato indossare indumenti larghi che non comprimano la respirazione. Al termine è possibile riprendere le normali attività quotidiane.

Viene applicata una clip morbida sul naso per impedire l'emissione di aria dalle narici ed ottenere il massimo sforzo possibile nell'esecuzione del test. Viene chiesto di soffiare almeno 3 volte, in ogni caso non più di 10 volte, attraverso un boccaglio monouso, stretto ben aderente tra le labbra, collegato con un tubo flessibile allo spirometro.

Tale strumento è connesso ad un computer e ad un pneumotacografo (un misuratore di flusso) che riproduce e stampa le curve flusso-volume, come grafici respiratori (spirogrammi). Il risultato del tracciato spirometrico è corredato da un commento verbale del medico specialista (pneumologo) in cui si esprime un giudizio inerente ai valori ottenuti.

La diagnosi può riferirsi ad un quadro normale, ostruttivo, restrittivo e misto (ostruttivo e restrittivo) da interpretare sulla base della raccolta anamnestica. Viene chiesto al paziente di eseguire alcune manovre respiratorie sia lente che forzate, dopo una ventilazione di adattamento, continuando ad espirare finché i polmoni non si saranno completamente svuotati.

Al termine del test si potrebbe avvertire una sintomatologia lieve e transitoria correlata allo sforzo di espirazione (vertigini, instabilità, stanchezza, dolore al torace, allo stomaco e agli occhi). A seconda dei quesiti diagnostici la spirometria può essere svolta con modalità ed apparecchiature diverse. Il risultato dell'esame viene solitamente fornito al temine della seduta.

Indagare anomalie della funzionalità respiratoria

Esistono poi tipi particolari di spirometria per indagare in maniera più approfondita alcune anomalie della funzionalità respiratoria.

Spirometria con test di broncodilatazione

Quando si riscontra un'ostruzione delle vie aeree, per valutare se è reversibile o irreversibile al paziente viene somministrato un farmaco broncodilatatore per via inalatoria (salbutamolo spray) così da valutare eventuali miglioramenti nella funzione polmonare dopo il suo utilizzo.

Se si rileva una buona risposta l'ostruzione bronchiale è di tipo asmatico, altrimenti è causata da una bronchite cronica.

Test della diffusione alveolo/capillare

Test della diffusione alveolo/capillare di una miscela gassosa precostituita composta da ossigeno, azoto, monossido di carbonio, metano (DLCO): serve per valutare la capacità di scambio gassoso nei polmoni.

Il paziente ne respira un piccolo quantitativo e viene chiesta un'apnea di 10 secondi, seguita da una espirazione completa. Si misura quanto ne viene assorbito dai polmoni.

Test di provocazione con metacolina

Valuta la reattività delle vie aeree. Il paziente respira metacolina, un agente che provoca la costrizione bronchiale, misurando eventuali cambiamenti nella funzione polmonare.

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