Nell'ennesimo atto di "riforma" nel settore sanitario, è emersa una nuova proposta di legge per l'istituzione della figura dell'Assistente per la Salute. Ma è questa una vera svolta epocale o solo un altro tentativo di far brillare il turbinoso mondo delle politiche sanitarie? La proposta, presentata dal deputato De Palma di Forza Italia lo scorso maggio, sembra puntare al rinnovamento dell'Operatore Socio-Sanitario (OSS), ma sarà davvero in grado di portare i cambiamenti tanto necessari?
Assistente per la Salute: un'altra fumosa soluzione o un vero cambiamento?
Già dall'inizio, il testo sembra un tuffo nel passato. Leggendo le aree di attività e le competenze dell’assistente alla salute non si può non notare le somiglianze dell’infermiere generico ormai estinto. Di positivo c’è, al momento, che almeno nel nome non ci sia nulla di simile a quanto già presente. Non dovrebbe essere un “infermierino” o un “assistente infermiere” o un OSS con i “super poteri". Almeno nel nome, poi nella pratica sarà quello che abbia già scritto.
C'è l'obiettivo ambizioso di ridurre la disoccupazione e risolvere la carenza di personale infermieristico. Ma come? La proposta sembra affidare molto alla formazione regionale, suggerendo che "non tutti possono permettersi un percorso universitario", ma ciò solleva la preoccupazione che si possa finire con l'accentuare le disuguaglianze nella qualità della formazione, esattamente come accade oggi per la formazione dell’OSS.
Una svolta senza precedenti consiste nel tentativo della proposta di legge di istituire un Ordine Professionale dedicato agli Assistenti per la Salute e agli Operatori Socio-Sanitari, un ente nazionale dotato di un proprio codice deontologico. Questo nuovo organismo si distinguerà nettamente dall'attuale FNOPI e, ciò che è ancor più significativo, accoglierà tra le sue fila anche gli OSS. Tale mossa apre le porte a una potenziale diminuzione dell'influenza politica della Fnopi, considerando che la quantità degli OSS in Italia ormai sorpassa numericamente quella degli infermieri.
Tuttavia, il più grande punto di domanda sta nel fatto che, come sempre, le proposte di legge dovranno passare attraverso il processo di discussione in commissione e potrebbero subire modifiche sostanziali prima di essere approvate. Quello che leggiamo oggi potrebbe essere completamente diverso da ciò che vedrà la luce domani. Questa non è la prima volta che ci troviamo di fronte a proposte di riforma apparentemente rivoluzionarie che finiscono nel dimenticatoio, come dimostrato da precedenti tentativi nella legislatura passata.
Ferromusic
4 commenti
Troppo tempo pochi risultati.
#17
Questo sarà l’ultimo mio messaggio . Sulla base dei dati raccolti non vedo motivazioni per continuare questa discussione. La lascio con la verità imano.