Quando si parla di sanità, si parla sempre e solo di medici e infermieri
. Il resto delle categorie è solo noia
. Siamo delusi che in un sistema salute venga preso in considerazione solo l’infermiere, il medico e altre figure, siamo delusi che lei ministro riceva tutti, meno queste figure, come se avessero la “lebbra” o considerate figure di basso livello, figure di manovalanza senza importanza
. Parole di Angelo Minghetti, Federazione Migep e sindacato Shc, che rappresenta gli operatori socio sanitari. Parole che Minghetti ha rivolto direttamente al ministro della Salute Giulia Grillo in una lunga lettera aperta.
Lettera aperta di Angelo Minghetti al ministro Giulia Grillo
Angelo Minghetti parla della situazione degli operatori socio sanitari in Italia e del fatto che vengono puntualmente dimenticati, al punto che lo stesso ministro Grillo non li ha mai incontrati. Eppure – scrive Angelo Minghetti in una lettera aperta alla Grillo - ministro questi lavoratori tutti i giorni sono a contatto con il cittadino malato, li accudiscono, si “spaccano” la schiena poiché le strutture non danno gli ausili necessari, in alcuni casi costretti per mantenere il posto all’abuso professionale, “preparano e somministrano terapie farmacologiche, ecg, prelievi ematici, manovre invasive, ecc …. Lavoratori che sono costretti ai soprusi, alle violenze psicologiche, al mobbing, ai ricatti anche sessuali per non essere licenziate. Sono vittime anche loro del sistema di violenza e di aggressione. Molto spesso vengono inviate in commissioni di disciplina solo per aver alzato la testa su rimproveri ingiustificati, o fisicamente non sono riusciti ad adempiere in pieno al loro dovere. Non sono stati riconosciuti come lavoro usurante
.
Sì – continua Minghetti - figure di serie B, ma con una dignità notevole ministro. Tuttavia le strutture, spesso, utilizzano, parametri che vengono dalla burocrazia e da una fiscalità secondo cui la qualità del lavoro si può misurare in minuti di prestazioni e non nel tipo di servizio, oppure nel togliere le ragnatele, lavare i termosifoni e non nell’assistenza vera propria. Questi operatori amano la loro professione, aspettano da lei una parola, per una volta essere presi in considerazione, esserci, essere ascoltati
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Minghetti chiede di non lasciare il lavoro a metà
per quanto riguarda l’istituzione dell’area socio sanitaria. Ci premettiamo di dirle – conclude Minghetti - che forse non è più il caso di capire, bastono poche e semplici soluzioni che darebbero veramente quel segnale di profondo cambiamento di cui il sistema sanitario ha così tanto bisogno. Come associazione Migep Oss e come sindacato Human Caring Oss di categoria, le rinnoviamo nuovamente un incontro con una delegazione di questi operatori che si trovano in queste situazioni per comprendere il disagio e rispettare ciò in cui credono con la preoccupazione di non poter dare il loro operato come professionisti poiché ignorati da tutte le istituzioni e norme
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operatrice
1 commenti
Poveri OSS
#1
Grande Minghetti!!!
Noi OSS siamo sempre tenuti per ultimi nella scala dell'assistenza ma siamo i primi che vengono chiamati spesso anche risolvendo problematiche che non ci competono o come me e i miei colleghi abbandonati a se stessi tutta la notte da soli con doppi turni irregolari , ospiti che dormono in corridoio abusivamente, ferie e riposi negati per stipendi da fame.....