Quella dell'infermiere è la professione sanitaria più a rischio abusivismo, un fenomeno gravissimo per la professione, per la qualità dell’assistenza e soprattutto per i pazienti. E proprio per arginare tale fenomeno l'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Pescara sta attuando misure a tutela di tutti, cittadini e professionisti.
Abuso di professione, Rosini (Opi Pescara): Segnalare tutti gli episodi
La professione più a rischio abusivismo? Quella dell’infermiere. La stima - effettuata dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) in base ad un’indagine dei Nas del 2011-2012 – è di circa 5.500 finti infermieri in Italia.
All’interno di questi – specifica Alessio Sichetti, vicepresidente Opi Pescara – è necessario fare un distinguo
, tra l’infermiere regolarmente iscritto all’albo e che presta attività in nero, nonostante dovrebbe esercitare con esclusività per il Sistema sanitario nazionale
e chi invece esercita abusivamente la professione senza possederne il titolo
.
Entrambe le segnalazioni ricevute lo scorso anno - ricorda la presidente Irene Rosini - sono risultate positive, con tanto di falsificazione di documenti
. Il caso della falsa infermiera che lavorava nell’assistenza domiciliare, in particolare, aveva allarmato Rosini che si era detta molto preoccupata per questo ripetersi di episodi in cui si scoprono falsi certificati e diplomi di laurea, mancati controlli e superficialità evidente nel reclutare infermieri, chiamati ad assicurare cure e assistenza sul territorio e al domicilio dei pazienti
.
Da qui l’idea di predisporre una campagna contro l’abusivismo effettuato da tutti quei professionisti che in realtà liberi professionisti non sono
, con un occhio speciale al settore privato, dove è più facile per un falso professionista insediarsi, senza trascurare però i fenomeni che - come hanno dimostrato i fatti di cronaca - si possono verificare anche nel settore pubblico.
La campagna contro l'abusivismo dell'Opi Pescara si declina, da un lato, con la richiesta di collaborazione con le aziende, con i laboratori e con le farmacie
, mentre ai colleghi - spiega ancora Rosini - rivolgiamo un appello particolare: quello di segnalare tutti gli abusi, anche quelli svolti dagli stessi colleghi, che molte volte non fanno altro che sottrarre lavoro a chi il lavoro non ce l'ha
.
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