Sponde del letto, bandine, sbarre o che dir si voglia. Chiamatele come volete, ma restano strumenti di contenzione.
Letto ospedaliero con o senza sbarre?
Spesso le bandine vengono usate anche quando non c’è nessuna necessità, altre volte invece sembra quasi che andrebbero usate per evitare tragici epiloghi. Sul loro utilizzo ci fa chiarezza Livia Bicego, dirigente infermieristica dell’Azienda per i servizi sanitari 6 Friuli Occidentale.
La bandina bilaterale da porre al letto – spiega Bicego - risponde perlopiù a consuetudini e automatismi consolidati nei servizi, piuttosto che a vere e proprie indicazioni, criteri di adeguatezza ed appropriatezza assistenziale. In letteratura e nelle pratiche, tale soluzione assistenziale trova, al contrario, davvero poche indicazioni al suo impiego
. Perché? Il posizionamento di bandine, specie bilaterali – continua Bicego - risulta non solo inadeguato a proteggere il soggetto dalla caduta, ma chiaramente inappropriato e francamente controindicato. Questo, non solo per l’esaltazione del rischio di caduta e degli effetti ad essa legati, in quanto la caduta verrebbe a realizzarsi da un’altezza superiore a 1 metro e 30 cm da terra, ma anche per il rischio elevato di soffocamento qualora il soggetto si infilasse tra una sbarra e l’altra e per il rischio di aggrovigliare, intricare, impigliare i fili di apparecchiature esterne tra le sbarre delle sponde
.
Capita poi che i pazienti si sentano come rinchiusi tra le sponde e spesso ne chiedono la rimozione almeno da un lato. Si parla e si dà per scontata la funzione di contrasto e riduzione del rischio di caduta attribuito all’uso delle sponde – continua Bicego -, mentre la letteratura specifica e internazionale, coerente da molto tempo e senza smentita alcuna, parla in senso radicalmente contrario e indica proprio le sponde come strumento spesso determinante cadute rovinose
.
E allora cosa fare per evitare che il paziente cada dal letto? Secondo Livia Bicego una soluzione può essere il letto abbassabile fino a terra o comunque a un’altezza non superiore a 30 cm
. L’efficacia del letto abbassabile verso le cadute di persona allettata, al momento, risulta essere seconda solo a un’assistenza diretta e continuata con personale di supporto
conclude la dirigente infermieristica.
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