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Naprossene

di Chiara Vannini

Il naprossene (o naproxene) è una molecola che fa parte della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei. Viene assunto per la sua attività analgesica, antipiretica e antinfiammatoria. Agisce inibendo la produzione delle prostaglandine, molecole coinvolte nel processo infiammatorio. Viene assorbito completamente sia per via orale che per via rettale; ha un’emivita di circa 12 – 15 ore e viene eliminato per via urinaria.

Indicazioni terapeutiche

Il naprossene trova la sua principale indicazione nel trattamento di:

  • Sintomatologie dolorose legate all’apparato muscolo scheletrico, a problemi articolari e ossei, in particolare: riduzione della sensibilità al tatto, gonfiore e/o rigidità delle articolazioni. Inoltre, è indicato in caso di tendinite o borsite, gonartrosi, coxartrosi
  • Sintomatologie dolorose legate ad artrite reumatoide, artrosi, spondilite anchilosante
  • Dolori articolari e muscolari secondari a trauma: distorsioni, rachialgie o lombalgie
  • Odontalgie
  • Dismenorrea
  • Febbre

Controindicazioni ed effetti collaterali di naprossene

Il naprossene, come la maggior parte dei FANS, deve essere assunto preferibilmente a stomaco pieno, per evitare pirosi gastrica. È assolutamente controindicato in persone a rischio di ulcera gastrica o problemi gastrici che possono dare origine a sanguinamenti.

Fra gli effetti collaterali più frequenti ci sono:

È controindicata l’assunzione se si è allergici ad una o più molecole presenti nel farmaco. In questo caso possono manifestarsi rash cutanei, reazioni orticarioidi, edema del volto, fino a shock anafilattico.

È fortemente controindicata l’assunzione prima e immediatamente dopo un intervento di bypass coronarico, in tutti i soggetti con problemi cardiaci e a rischio di infarto, perché può aumentare il rischio di insorgenza di eventi ischemici o un peggioramento della patologia cardiaca preesistente. Inoltre, riduce l’aggregazione piastrinica e prolunga il tempo di sanguinamento.

Non deve essere assunto in concomitanza con:

  • Ciclosporina, un immunosoppressore, perché ne aumenta la tossicità
  • Metotrexate, un antitumorale, perché ne aumenta la tossicità
  • Litio, farmaco di prima scelta per il trattamento del disturbo bipolare, perché ne aumenta la concentrazione plasmatica

Inoltre, non va assunto in concomitanza con:

  • Anticoncezionali, perché può ridurne l’efficacia
  • Antipertensivi, perché può peggiorare l’insufficienza renale preesistente
  • Anticoagulanti, perché ne potenzia gli effetti
  • Altri FANS, perché aumenta ulteriormente il rischio di sanguinamento gastrointestinale
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