Potrei iniziare nello stesso modo in cui inizia “’A livella” di Totò, l’unica differenza è che la storia, quella che voglio raccontare io, si ripete ogni tre anni. E dispiace davvero tanto vedere come ancora oggi ci siano personaggi che pensano solo a come poter conquistare una poltrona o a come poter mettere il bollino a questo o a quel collegio provinciale. Sì, è quanto sta accadendo in questi giorni per il rinnovo dei collegi Ipasvi.
Roba infermieristica
Da nord a sud sono in corso le elezioni dei singoli collegi, che dovranno poi eleggere tra gli eletti le cariche più importanti (presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere). È il presidente che avrà il compito di rappresentare i propri iscritti alle votazioni dei rappresentati della Federazione nazionale. Non è la prima volta che assisto alla campagna elettorale - se così si può definire - e pensavo di averle viste tutte.
Ogn'anno, il due novembre, c'è l'usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll'adda fa' chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero... 'A Livella di Antonio de Curtis
Dal sindacato infermieristico, al dirigente infermieristico alla conquista del collegio, ad esempio. Due poltrone son sempre meglio di una, effettivamente. Quello che dovrebbe essere vietato - se non per forza dal regolamento, quantomeno dalla coscienza – invece è realtà. Accade che un Dirigente d’azienda rappresenti gli infermieri di quella stessa Azienda. Accade, ma non dovrebbe accadere. Un doppio ruolo simile, inoltre, potrebbe addirittura renderlo vittima di mobbing. Lui tapino. Accade che l'elezioni vengano annullate per sospetti brogli.
Ma l’Oss segretario di un sindacato provinciale che sfida gli infermieri, questa proprio mi mancava. La cosa che più mi dispiace in realtà è vedere i nomi di colleghi affiancati al simbolo del sindacato (Nursind e Fials principalmente) forse anche inconsapevoli. Probabilmente colpevoli solo di aver sottoscritto una delega di rappresentanza sindacale.
È “guerra”. Tutti vogliono una fetta della torta, peccato dimentichino che la torta è cosa nostra. Anzi, le fette della torta siamo noi, singoli infermieri. E noi, noi saremo sempre qua, pronti a fare di nuovo i conti in tasca a chiunque risulti vincitore e a verificare, a fine mandato, quanto sarà stato realizzato delle promesse fatte.
E allora mi rivolgo a voi, infermieri. Proponetevi e provate ad essere voi stessi protagonisti del cambiamento - se realmente lo sentite come necessario - ma vi prego: andate a votare e non votate per fare un piacere al sindacalista di turno. Votate scegliendo le persone giuste, valutate il lavoro già fatto nel collegio o il curriculum personale.
Voi, sindacalisti, fate silenzio. Andate a votare, se siete anche infermieri e affilate le armi: ci sarà da lottare per il prossimo rinnovo dei contratti. È lì che dovete rappresentarci, è quella la guerra che dovete combattere.
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