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HelpStomia: intervista a Michele Placentino, Infermiere Stomaterapista, ideatore del progetto

di Redazione

L'applicativo, spiega il nostro interlocutore, è stato realizzato tecnicamente da Adriano Perla, informatico ed esperto del settore.

HelpStomia, un App disponibile per Mobile

HelpStomia

L'applicativo, spiega Placentino, è stato realizzato tecnicamente da Adriano Perla, informatico ed esperto del settore.

Quanti anni hai? Dove ti sei formato?

Ho 33 anni, sono infermiere presso l’unità operativa di Chirurgia Addominale dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, di San Giovanni Rotondo. Mi sono laureato nel 2006 presso l’Università degli Studi di Foggia. Lavoro da molti anni nell’ambito della chirurgia generale, e addominale in particolare, e mi occupo di stomie. Prima di lavorare qui a Casa Sollievo, ho lavorato a Bari, presso l’Ospedale “Di Venere”, ho fatto circa sei mesi di 118 a Bisceglie, e da circa cinque anni lavoro in Chirurgia Addominale. Sono infermiere stomaterapista, tramite un percorso di studi presso la scuola nazionale A.I.STOM.
Inoltre lavoro presso l’ambulatorio enterostomale dell’unità operativa di Chirurgia Addominale, a cui affluiscono, per ora, 150 pazienti.

MichelePlacentino

Michele Placentino in divisa da Infermiere.

Come mai questa passione per le App? Come nasce l’idea di HelpStomia? Qual è l’importanza di realizzare un’App per stomizzati?

Non è una vera e propria passione, ho avuto questa idea perché, dopo aver seguito la scuola nazionale di Stomaterapia, ho pensato che non ci fosse un’App per i pazienti stomizzati e neanche per gli operatori. Spesso accade che questi pazienti vengano dimessi dai reparti, dopo aver confezionato una stomia, senza, purtroppo, aver capito molto. L’App, infatti, è più che altro informativa, ad esempio, presenta dei video che spiegano al paziente come cambiare la sacca e la placca. L’App è stata ideata anche per aiutare i caregivers, ma non solo, anche per l’infermiere esperto in stomaterapia e per l’infermiere che assiste il paziente, spegando come “apparecchiare” una stomia. Infine da un punto di vista legale e burocratico, informa, ad esempio, su quante sacche e placche abbiano diritto i pazienti. Spesso, infatti, il paziente non viene informato su come fare questo tipo di richieste, e dato che al giorno d’oggi si vive con gli smartphones, anche se i pazienti sono anziani, ci sono comunque i figli o i caregivers in generale che possono utilizzare l’applicazione.

Cosa vuoi realizzare con la tua App?

Condividerla con tutti. Ampliare il più possibile il pubblico che ne possa usufruire, specialmente a livello europeo. Al momento, infatti, è possibile scaricarla solo in Italia, ma ho in progetto di tradurla in quattro lingue perché sul territorio europeo, in tutto il mondo, non esiste nessuna App simile. Certamente, l’App andrà modificata, ho in mente anche dei miglioramenti per la grafica. L’App è completamente gratuita.

Quanto è stata difficile la realizzazione del progetto?

Molto, perché ho dovuto avvalermi dell’aiuto di un programmatore. Un’altra difficoltà è stata contattare gli stomaterapisti sul territorio, ho dovuto inviate molte email, loro hanno dovuto darmi un consenso e i dati personali. Un’altra difficoltà è stata nell’associazione, perché inizialmente era rivolto solo all’A.I.STOM., e poi ho dovuto contattare personalmente gli stomaterapisti interessati. In questo momento hanno aderito circa 160 stomaterapisti. All’interno dell’applicazione è presente una cartina geografica in cui sono indicati tutti gli stomaterapisti e i centri a cui l’utente può rivolgersi.

A chi è rivolta l’App?

Come ho detto, ai pazienti e caregivers, ma anche agli operatori. Sia stomaterapisti che a tutti gli infermieri. L’applicazione permette di fare moltissime cose, e verrà sempre più ampliata. In dimissione, ad esempio, lo stomaterapista può fare delle prescrizioni al paziente, le quali devono, poi, essere ritirate alla ASL, però lo stomaterapista, può far mandare dei campioni di materiale gratuito al paziente, essendo in contatto con le aziende produttrici. Quindi la App permette anche un contatto diretto con le aziende.
Inoltre, c’è la chat, che permette di mettere in comunicazione i pazienti con i professionisti.

Come può agevolare l’assistenza infermieristica fornita all’utente?

Può migliorare le conoscenze specifiche sulla gestione della stomia. Spesso per il paziente è difficile trovare un professionista esperto che possa assisterlo nel modo migliore. Anche per i colleghi che possono ricevere una consulenza da uno stomaterapista, che in molti contesti è una figura, purtroppo, non ancora presente. Quindi l’infermiere si può aiutare con questa applicazione ad avere più informazioni possibili e, in questo modo, fornire all’utente la migliore assistenza possibile.

Quali sono state le reazioni degli utenti portatori di stomia? È di facile utilizzo?

Gli utenti con cui ho avuto contatti si sono mostrati molto contenti. All’interno dell’applicazione è possibile vedere dei video esplicativi, realizzati da un mio paziente, che si è registrato mentre si cambia la placca e la sacca della stomia. Infatti alcuni pazienti imparano a cambiarla da soli, mentre altri si fanno aiutare.

Il paziente stomizzato, soprattutto se giovane, ha spesso un rapporto “timido” con il partner o con l’altro sesso. Hai pensato di fare formazione anche per questo aspetto?

Si, sia per questo che per altri problemi simili, c’è un supporto psicologico. Sono presenti alcune domande che spesso l’utente rivolge, con relative risposte date da uno psicologo. Inoltre c’è la chat che permette ai pazienti di mettersi in contatto tra di loro per parlare dei loro problemi comuni, creando quindi dei gruppi di aiuto. Alcune domande che il paziente pone possono essere “Posso giocare a calcio avendo una stomia? Posso fare sport? Posso fare l’amore?” e ci sono per queste domande delle risposte già date.

Lavorare in un grande ospedale, come Casa Sollievo della Sofferenza, equivale ad avere una maggiore rilevanza nel settore sociosanitario come professionista sanitario infermiere?

Si, senza dubbio. Casa Sollievo della Sofferenza è un Istitutoto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Ed è un ospedale di una rilevanza scientifica e un livello di qualità riconosciuti a livello internazionale.
In qualità di infermiere stomaterapista, quali consigli puoi dare ai colleghi riguardo alla gestione delle stomie?
Informarsi e formarsi quanto più possibile. Non è solo la gestione che l’infermiere deve conoscere e gestire, ma anche l’iter burocratico. Perché per la gestione l’esperienza e l’informazione sono fattori essenziali, per l’iter burocratico bastano piccole accortezze e informazioni, ad esempio, il paziente viene dimesso e non sa dove andare e a chi riferirsi.

Quali sono, a tuo avviso, le problematiche maggiormente riscontrate dall’utente nella gestione della stomia?

Innanzitutto problematiche burocratiche. Inoltre, a volte capita che, nei reparti per acuti, vista la brevità della degenza ospedaliera, gli infermieri non abbiano il tempo di educare al meglio il paziente su come gestire la stomia e le complicanze. Spesso si verificano irritazioni cutanee, perchè non si riesce ad insegnare bene al paziente come tagliare la placca, o a far capire la differenza tra ileostomia e colonstomia, nell’ileostomia, infatti, ci sono secrezioni molto acide che, quindi, se entrano in contatto con la cute possono irritarla, e una volta irritata, non è possibile attaccare la placca sulla cute. Questa è, infatti, una delle spiegazioni che vengono fatte nell’applicazione. Inoltre, all’interno dell’applicazione ci sono delle domande a cui il paziente o il caregiver può rispondere per valutare se ha effettivamente capito, una sorta di test.

Grazie all’utilizzo di HelpStomia l’utente riesce a superare in modo migliore e in minor tempo queste problematiche?

Si. Ho avuto molti riscontri positivi dai pazienti con cui sono in contatto.

Ringraziamo di cuore Michele Placentino, sia per averci concesso questa intervista esclusiva, ma soprattutto per essere un collega così preparato e motivato, con l’augurio che grazie alla sua App si possa erogare un’assistenza sempre più efficace ed efficiente alla persona portatrice di stomia.

Annalisa Pazienza, Infermiera

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