Il Cdm approva una proroga al 31 dicembre 2014 del blocco dei contratti e dell'aumento degli stipendi per i lavoratori del pubblico impiego. I comparti di Scuola, Sanità e Difesa.
Nelle settimane scorse c'era stato un segnale di apertura da parte del governo nei confronti delle parti sociali. Sembrava quasi che il purgatorio stesse per finire, e invece puntuale come un temporale estivo è arrivata la decisione del governo.
Il bancomat del governo - Saranno 10 anni di blocco contrattuale, ne sono già trascorsi 7, dove i dipendenti pubblici e in particolar modo gli infermieri hanno visto lo stipendio non solo fermo, ma si può dire con certezza diminuire. Cosi a turno ogni governo ha utilizzato il blocco contrattuale, come un bancomat per ridurre i costi.
Gli infermieri, che ogni giorno con professionalità assistono dalla corsia alla strada chi necessita di cure, garantendo al SSN un aumento della qualità, data dal continuo aggiornamento obbligatorio e quello volontario, vedranno lo stipendio diminuire. Infatti oggi un infermiere su tre ha un master di specializzazione, e tutti a proprio spese - tranne rare eccezioni - sostiene il costo della formazione ECM obbligatoria.
Infine oltre al costo della formazione si aggiunge il costo dell'assicurazione professionale, sempre a carico dei professionisti, necessaria visto le responsabilità che aumentano con un andamento inversamente proporzionale allo stipendio.
Dichiarazioni di guerra da parte di tutti sindacati, che hanno commentato negativamente la volontà del Cdm, annunciando scioperi se a settembre verrà confermato il blocco.
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