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Cardarelli, la Procura indaga sul racket delle ambulanze

di Redazione

Sono scattate le indagini della Procura su presunte infiltrazioni criminali nell'ospedale più grande a sud di Roma. Sarebbe un infermiere dipendente dell'Ospedale Cardarelli di Napoli a gestire in maniera illecita un parco di ambulanze private. Intanto l'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Napoli scende in campo per difendere l'onorabilità degli infermieri onesti: Aspetteremo che gli inquirenti completino la loro benemerita attività d’indagine - commenta il presidente Ciro Carbone - Non vorremmo che anche in questa circostanza si trattasse di una errata informazione.

Racket delle ambulanze al Cardarelli: sarebbe coinvolto un infermiere

Infermiere dipendente statale in forze al Cardarelli, ma anche uomo d'affari specializzato nella gestione di un parco di ambulanze private. Sono queste le ombre che sembrano affacciarsi dalle indagini condotte dai carabinieri di Poggioreale per conto della Procura sul racket delle ambulanze a Napoli.

Le indagini scavano su presunte infiltrazioni criminali nell'ospedale più grande a sud di Roma - che di recente ha fatto notizia per gli oltre sessanta presunti furbetti del cartellino finiti sotto inchiesta - e sono scattate dopo varie denunce su meccanismi di favoreggiamento nei confronti di manager o imprenditori privati che lavorano al di fuori delle procedure di appalto.

La Dda di Napoli ha acquisito i tabulati delle telefonate fatte con le utenze intestate al Cardarelli e ascoltato il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, con l'obiettivo di fare chiarezza su regole e committenze legate non solo al Cardarelli, ma anche agli altri principali ospedali napoletani.

Nel clima di minacce ed intimidazioni sarebbe coinvolto anche un infermiere, al quale - riporta Il Mattino di Napoli - sarebbe attribuito "un ruolo di manager di fatto di un gruppo di ambulanze in vari distretti sanitari (poco attivo al Cardarelli, per non dare nell'occhio), ma anche di maestranze che stazionano all'ombra del nosocomio del rione alto".

Se dovesse rispondere al vero che un infermiere fosse il “gestore” illecito di autoambulanze l’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli interverrà immediatamente con la massima severità per far rispettare i principi etici e la deontologia di una professione, quella infermieristica, che non ammette e non può accettare simili comportamenti.

Aspetteremo comunque che gli inquirenti completino la loro benemerita attività d’indagine e confermino l’indiscrezione giornalistica. Non vorremmo che anche in questa circostanza si tratti di una errata informazione.

Continueremo a riporre piena fiducia negli organi inquirenti e nella corretta informazione. Ma l'Ordine degli infermieri di Napoli saprà tutelare la buona immagine della professione in ogni sede.

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