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Nursing Up a Grillo: Niente riforme senza gli infermieri

di Leila Ben Salah

Il Nursing Up accoglie le linee di indirizzo del ministero della Salute illustrate da Giulia Grillo al Parlamento, linee tese a rimettere in sesto il servizio sanitario nazionale con un occhio di riguardo proprio alle professioni che in esso operano: un progetto che attendevamo da tempo e che abbiamo più volte evocato, sottolineando peraltro l'inadeguatezza del fondo sanitario nazionale cui si attingono le risorse. Ma ciò avvenga non senza interpellare gli infermieri italiani, che conoscono e vivono ogni giorno la realtà sanitaria del Paese. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, commenta l'audizione della ministra della Salute presso le commissioni riunite affari sociali e sanità di Camera e Senato.

De Palma: Contribuiamo a questo progetto di cambiamento

Il presidente di Nursing Up Antonio De Palma

Bene le parole del ministro Grillo in audizione alle commissioni di Camera e Senato, ma per Nursing Up ogni cambiamento deve avvenire passando per gli infermieri.

Intendiamo richiamare l'attenzione del ministro sulle condizioni di lavoro di una categoria – dice il presidente Antonio De Palma - formata da circa 447 mila infermieri, di cui circa 270 mila dipendenti della pubblica amministrazione. Un numero che avrebbe dovuto essere di gran lunga superiore, se non ci fosse stato il blocco del turn over che la politica dei tagli alla sanità ha imposto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una situazione emergenziale della macchina sanitaria che porta a chiusure estive di interi reparti, operazioni programmate che slittano a settembre, oltre alle già citate liste d'attesa di mesi e mesi.

Ma per il sindacato le criticità non sono certo finite. In cima alla lista resta il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario. Fenomeno odioso – commenta De Palma -, ma rappresentativo della situazione di pericolo in cui operano gli infermieri quotidianamente. A tal proposito, accogliamo fiduciosi l'annuncio della ministra Grillo di aver insediato lo scorso 3 luglio il comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ma soprattutto attendiamo il disegno di legge contro la violenza che ha allo studio con il ministero della Giustizia.

Nursing Up non perde occasione per sottolineare la propria delusione per il rinnovo del contratto del comparto sanità. Dopo nove anni di attesa – dice De Palma - non ci ha riconosciuto: dignità professionale e valorizzazione delle competenze sia dal punto di vista economico che giuridico; il passaggio di categoria da D a DS (gli infermieri sono laureati); l'aumento sulle indennità ferme alla lira (un infermiere prende poco più di 2 euro l'ora durante il periodo che va dalle 22 alle 6 del mattino); l'eliminazione della deroga al riposo minimo continuativo di 11 ore ogni 24 per la pronta disponibilità passiva prevista dalla normativa europea (con pericolose ricadute sulla sicurezza delle prestazioni); il diritto di svolgere attività libero professionale, anche con modalità analoghe a quelle previste per il personale medico; 4 ore settimanali per l'aggiornamento professionale (come già avviene per i medici); direttive finalizzate alla detassazione del salario di produttività, come per il privato.

In attesa di poter verificare che la prossima legge di bilancio sia coerente con le linee programmatiche esposte – conclude il presidente - il Nursing Up rinnova la propria disponibilità a contribuire a questo progetto di cambiamento, affinché ritorni prioritario il tema della sanità pubblica, un tema che investe il bene comune più di ogni altro. Segno irrefutabile di un Paese che si definisce civile, ritornino al centro dell'agenda politica il diritto alla salute dei cittadini e la valorizzazione del lavoro di tutte le professionalità coinvolte, in particolar modo quella vessata e vilipesa degli infermieri italiani.

Giornalista
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