Nurse24.it
chiedi informazioni

Russia

Incidente nucleare: medici e infermieri ignari della radioattività dei feriti

di Redazione

Giovedì 8 agosto, l’area di Severodvinsk, nella regione subartica della Russia, è stata teatro di un incendio provocato dall’esplosione di un motore a razzo a propellente liquido in una base militare, che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre sei. Dopo l’esplosione, stando ai dati della sezione regionale del ministero delle Emergenze russo, è stato registrato un aumento di 20 volte del livello delle radiazioni. Medici ed infermieri hanno affermato di non essere stati avvertiti che i pazienti fossero vittime di un incidente nucleare.

Russia: un medico positivo al Cesio 137

Veduta aerea di Severodvinsk, dove la scorsa settimana i livelli di radiazione sono saliti fino a 20 volte la norma

Dopo l’esplosione alcuni dei feriti sono stati trasportati presso l’ospedale clinico regionale di Arkhangelsk, alle 16:30, il personale non sarebbe stati avvisati che i feriti erano radioattivi. A riportarlo e The Moscow Times. Il quotidiano ha parlato con cinque tra medici ed infermieri che hanno raccontato di aver percepito subito che lo stato dei pazienti faceva sospettare di aver a che fare con qualcosa di molto serio. Ma l’unica informazione ricevuta in quel momento era che c’era stata un’esplosione in un sito militare.

Nessuna conferma però dalle autorità russe, che mantengono il massimo riservo sulle circostanze relative all’esplosione. Questo atteggiamento, con informazioni frammentarie e in mezzo a una serie di contraddizioni, fa evocare il comportamento dopo Chernobyl, il catastrofico incidetene nucleare del 1986 nell’allora Unione Sovietica.

Il The Moscow Times non è stato in grado di parlare con nessuno dei medici che hanno soccorso i feriti perché questi ultimi hanno dovuto firmare un patto di riservatezza e di non divulgazione, ma le versioni dei cinque colleghi che hanno raccontato i fatti sono identiche e sono confermate. La presenza di Cesio 137 (un isotopo radioattivo che è un sottoprodotto della fissione nucleare dell'uranio-235) nel tessuto muscolare di uno dei medici – emotivamente distrutto, ma fisicamente sembra che stia bene, almeno per il momento – la straordinaria chiusura delle sale operatorie dopo gli interventi eseguiti sui feriti, fino al 13 agosto.

Rabbia e sconforto del personale dell’ospedale, che sta valutando di fare appello al Procuratore Generale. Perché non siamo stati avvisati e perché i feriti non sono stati trasferiti in un ospedale militare? - queste alcune delle domande che continuano a ripetere – anche perché sarebbe bastato saperlo per attivare le procedure per assistere in sicurezza i feriti.

Scopri i master in convenzione

Commento (0)