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aggressioni in ospedale

Genova, minori aggrediscono infermieri e paziente incinta

di Redazione Roma

Una coppia di minori ha aggredito e ferito tre professionisti sanitari del Pronto soccorso dell'ospedale Galliera, nel centro cittadino, e una paziente incinta. Avendo sbattuto contro il muro, la donna è stata poi sottoposta ad accertamenti. Il primario Paolo Cremonesi: Chiediamo alle istituzioni la presenza delle forze dell’ordine 7 giorni su 7, h24. Siamo stufi di subire aggressioni fisiche e non.

Aggrediti tre infermieri e una paziente incinta al Galliera di Genova

Ospedale Galliera di Genova

Ci domandiamo fin dove dovremmo giungere e a quanti altri episodi di violenza dovremmo assistere, prima che le istituzioni interessate adottino le opportune iniziative di contrasto, domanda Marco Vannucci, segretario generale Uil Fpl di Genova, riferendosi a quanto è avvenuto al Pronto soccorso dell’ospedale Galliera, nel centro del capoluogo ligure, dove due minorenni hanno aggredito e ferito tre infermieri e una paziente incinta.

Stando a quanto ricostruito, i due giovanissimi dovevano svolgere alcune visite di routine dopo essere giunti da poco in Liguria a bordo di un traghetto. In attesa al Pronto soccorso, però, i due hanno cominciato ad aggredire il personale sanitario per cercare di andare via, ferendo tre infermieri.

Quindi la coppia ha cominciato a prendere a calci e a spingere anche le barelle dei pazienti che aspettavano di essere visitati, tra i quali una donna incinta che ha sbattuto contro il muro e che è stata sottoposta ad accertamenti. I due ragazzini sono stati condotti in questura dopo essere stati bloccati dagli agenti chiamati dai sanitari.

Duro il commento del primario del Pronto soccorso, Paolo Cremonesi: Non è possibile che l’ospedale di riferimento del centro storico tra i più grandi d’Europa non abbia un posto fisso di polizia nei festivi e in orario serale. Gli agenti e i poliziotti della municipale ci sono esclusivamente nei giorni feriali e fino alle 19. Rivolgo un appello alle istituzioni affinché la presenza delle forze dell’ordine avvenga sette giorni su sette, 24 ore su 24. Siamo stanchi di subire aggressioni fisiche e verbali. Si mette a rischio l’incolumità sia degli operatori sia dei pazienti.

Parole, le sue, che risuonano in quelle pronunciate dal segretario regionale Cisl Fp Liguria, Andrea Manfredi: Veniamo a ribadire quanto la condizione di abbandono in termini di presidi di pubblica sicurezza del Pronto soccorso dell’ospedale Galliera rappresenti una criticità il cui livello di pericolosità è assoluto. Quindi precisa: Ancora una volta siamo stati costretti ad assistere all'aggressione fisica di tre operatori lasciati in balia degli eventi legati ad un bacino di utenza notoriamente critico. Tale situazione, se non messa in stato di sicurezza dalle istituzioni, rischia di raggiungere livelli di drammaticità irreversibili.

È indubbio (ma, allo stesso tempo, senza alcuna giustificazione per qualsiasi forma di aggressione contro i sanitari), che la carenza di personale e il sovraffollamento in determinati settori del comparto – come proprio quello del Pronto soccorso – fa scaturire e incrementa il fenomeno.

Numeri alla mano – forniti da Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, e Annamaria Bagnasco, ordinario di Scienze infermieristiche all’Università di Genova durante il seminario in Senato “#rispettachitiaiuta: la sicurezza degli operatori sanitari”, – le aggressioni sul posto di lavoro colpiscono in media in un anno un terzo dei professionisti sanitari, il 33%, ovvero circa 130mila casi, con un “sommerso” non denunciato all’Inail di circa 125mila casi ogni dodici mesi. Con forti conseguenze fisiche, psicologiche ed economiche.

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