Auspichiamo che alla fine di questa Maratona a vincere sia davvero il cittadino affinché possa vedersi riconosciuto il Diritto alla Salute, esigibile in egual modo in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione
ha commentato Giuseppe Carbone, Segretario Nazionale FIALS, a conclusione delle tre giornate della Maratona per il patto della Salute. Tanti i temi toccati nel documento presentato dalla segreteria nazionale: dalla definizione del fabbisogno del personale, da farsi in stretta collaborazione tra ordini professionali, Regioni e organizzazioni sindacali e in tempi ben definiti, alla lotta del precariato in sanità, fino alla valorizzazione delle professioni sanitarie.
Carbone, Fials: Maratona Patto Salute, devono vincere i cittadini
Dure e dirette le parole della FIALS, espresse alla Maratona del Patto per la Salute da Mimma Sternativo, in rappresentanza della Segreteria nazionale: Senza dubbio l'art.5 è un articolato molto intenso, ma fortemente incentrato sulla sola valorizzazione della dirigenza medica, tant'è che si fa riferimento alle professioni sanitarie solo nelle poche righe del c 7. Nessun riferimento alla carenza di organico delle professioni sanitarie, soprattutto infermieristiche e alla loro valorizzazione oltre il tema degli incarichi.
Tema tra l'altro che necessita di una norma ponte per l'effettiva realizzazione
e sottolinea: La valorizzazione delle risorse umane è la premessa di un vero Patto per la Salute, una premessa che non va dimenticata come accaduto con il Patto 2014-16 e che anzi deve guidare le scelte politiche dei prossimi anni
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Tanti i temi toccati nel documento presentato dalla segreteria nazionale: dalla definizione del fabbisogno del personale, da farsi in stretta collaborazione tra ordini professionali, Regioni e organizzazioni sindacali e in tempi ben definiti, alla lotta del precariato in sanità, fino alla valorizzazione delle professioni sanitarie.
Per FIALS il sistema degli incarichi professionali deve essere esteso a tutti sul modello della dirigenza medica e sanitaria, graduando gli incarichi sulla base delle scelte programmatorie dell’atto aziendale, non vi è alcuna motivazione, tanto da apparire incostituzionale, la differenza legislativa esistente tra professioni mediche e professioni sanitarie nell'esercizio, ad esempio, della libera professione e nell'indennità di esclusività. Negati anche a parità di Dirigenza
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Si dice soddisfatta la FIALS che il contratto abbia avuto il primato nel riuscire a valorizzare le competenze dei professionisti sanitari rispetto ai fallimenti normativi e regolamentari precedenti, tuttavia, precisa: la scelta strategica di valorizzazione delle professioni sanitarie e sociosanitarie realizzata con gli incarichi professionali previsti dal contratto deve essere considerata un investimento da finanziare adeguatamente perché finalizzata ad erogare prestazioni più adeguate, tempestive ed efficaci, a riformulare l’organizzazione del lavoro in sanità rivedendo anche i carichi di lavoro quanti-qualitativi delle professioni e tra le professioni
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La presa in carico nel percorso di cura non può e non deve rimanere incompiuto, e potrà essere raggiunto solo attraverso lo sviluppo di aggregazione di équipe multiprofessionali e multidisciplinari. Auspichiamo che alla fine di questa Maratona - continua Carbone - a vincere sia davvero il cittadino affinché possa vedersi riconosciuto il Diritto alla Salute, esigibile in egual modo in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione, tramite l’accesso, in tempi rapidi e certi, a servizi e a prestazioni di qualità, stabiliti nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Ciò significa, in primo luogo, immediatamente e senza condizioni, assicurare un incremento significativo delle risorse a disposizione per il triennio 2019-2021, già stanziate in legge di bilancio (2 mld in più per il 2020 e 1,5 mld per il 2021) e senza che le stesse siano vincolate, come previsto dall’art. 1, c. 1 dell’articolato della bozza del patto della salute, al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e variazioni del quadro macroeconomico
, chiosa Giuseppe Carbone.
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