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Daniela Poggiali a Nurse24: Non sono un mostro

di Redazione

Spero che il passare del tempo mi tolga un po’ di dosso questa etichetta da mostro. Mi piacerebbe che un domani la gente mi vedesse solo per Daniela Poggiali, una persona normale, e che si dimenticasse di tutta questa vicenda. Assolta a luglio dall’accusa che le era costata l’ergastolo in primo grado, Daniela Poggiali, infermiera di Lugo, si confessa ai microfoni di Nurse24.it.

Daniela Poggiali: Delusa perché i colleghi non mi hanno difesa

I 1003 giorni di carcere, la voglia di uscire, la delusione per i colleghi che non l’hanno difesa, tutto questo e molto altro nell’intervista a Daniela Poggiali, l’infermiera di Lugo passata alle cronache come “l’infermiera killer”.

Quello che è successo a me può capitare a chiunque dei miei colleghi – si confessa di fronte alle telecamere di Nurse24.it nello studio del suo legale Lorenzo Valgimigli a Faenza -. Ho sempre sostenuto di essere innocente e finalmente la Corte mi ha dato ragione. Peccato non aver ricevuto nessun messaggio di solidarietà, nemmeno una lettera o solo una testimonianza da leggere sui giornali. Per quei due scatti fotografici sono stata condannata prima ancora di andare in tribunale.

L’avvocato: Pazienti dovrebbero esser fieri di essere assistiti da Daniela

La paziente non è morta per un’iniezione letale di potassio, ma per un grave scompenso glicemico. Sono le parole contenute nella motivazione della sentenza di assoluzione di Daniela Poggiali. Parole che lei e il suo avvocato Lorenzo Valgimigli speravano di ascoltare da 1003 giorni, tanti quanti quelli trascorsi dall’infermiera in carcere.

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