L’obiettivo principale, in presenza di lesioni da pressione, è quello di favorire le condizioni locali che permettono lo sviluppo dei processi di riparazione tissutale quali la granulazione e la riepitelizzazione ed evitare le condizioni che la rallentano, come le variazioni di umidità, pH e temperatura. Nel trattamento delle LdP non esistono metodiche standard di intervento, in quanto la lesione è un processo dinamico e le medicazioni devono adattarsi ad esso. È necessaria pertanto una flessibilità nella scelta dei prodotti da utilizzare: vanno privilegiati prodotti che consentono di conservare l’integrità fisiologica della lesione.
Ldp, caratteristiche medicazione ideale e indicazioni operative
Nella scelta del trattamento più idoneo devono essere quindi tenuti in considerazione alcuni principi generali che riguardano tali processi, in particolare:
Ossigeno | Umidità | Temperatura | Equilibrio acido-base |
Nei processi di guarigione delle lesioni da pressione è stata da tempo dimostrata l’importanza della tensione superficiale di ossigeno, poiché la superficie della lesione tende ad essere ipossica. I processi riparativi di una lesione necessitano di una maggior concentrazione di ossigeno. Sarà pertanto indispensabile tenere pulita la lesione dalla presenza di fibrina, tessuto necrotico o di escare che sottraggono l’ossigeno necessario. |
Sotto una superficie crostosa la rigenerazione dei tessuti epiteliali avviene nel giro di circa venti ore, mentre sotto una medicazione occlusiva ad umidità costante, il tempo si riduce di un terzo. La disidratazione rallenta quindi il processo di guarigione, anche se l’eccesso di umidità aumenta il rischio di infezione (Bellingeri A, 2003) |
Una diminuzione anche di soli due gradi è sufficiente ad inibire la motilità dei leucociti e l’attività dei fibroblasti (Cucinotta D, 1994). È preferibile evitare l’esposizione della lesione all’aria per lungo tempo per evitare la dispersione di calore l’esposizione agli agenti infettivi. Pertanto, nell’ambito delle operazioni di medicazione, sono da evitare i cambiamenti di medicazione troppo frequenti, poiché possono ostacolare la guarigione |
Tutte le condizioni che modificano il pH locale provocano modificazioni del processo riparativo. La diminuzione del pH a livello della superficie della lesione provoca la perdita dei movimenti ritmici che generalmente si osservano sulla superficie delle cellule epiteliali. L’aumento del pH provoca immobilità e contrazione delle cellule |
Il processo di guarigione delle LdP è costituito dalle stesse fasi delle lesioni cutanee di diversa eziologia (vascolare, metabolica e/o infiammatoria). Il trattamento delle LdP necessita quindi di tutte le strategie terapeutiche e dei presidi di medicazione che sono adottati nella gestione di tutte le lesioni croniche.
Infatti la cura iniziale della LdP comprende lo sbrigliamento, la pulizia della ferita, l’applicazione di medicazioni e possibili terapie aggiuntive. Il trattamento deve essere eseguito all’interno di percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali che prevedano un approccio di tipo multidisciplinare e multi professionale; in alcuni casi è richiesto il trattamento chirurgico.
Bibliografia
- Lesioni da pressione: prevenzione e trattamento, Linea guida Regione Friuli Venezia Giulia; Trabona R, Agnoletto AP, Bertola D, Fregonese F, Papa G, Prezza M, Vallan M,; 2013, pp. 51-58
- A. Calosso, Le lesioni cutanee - Manuale clinico, Roma 2007
- Commissione Regionale Dispositivi Medici, Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali e per l’Integrazione. Le medicazioni avanzate per il trattamento delle ferite acute e croniche. Allegato 1: Protocollo di trattamento delle lesioni da pressione. Servizio Assistenza Territoriale - Area Farmaco e Dispositivi Medici, gennaio 2016.
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