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Wound Care

Efficacia della captazione batterica sulla ferita infetta

di Sara Di Santo

Assenza di resistenze batteriche, versatilità e nessun limite temporale di utilizzo. Sono i principali vantaggi della medicazione a captazione batterica, una delle possibilità a disposizione dell'équipe di professionisti che prende in carico una persona portatrice di lesione cutanea per debellare l'infezione dal letto della ferita. Può essere sfruttata come una rete da pesca - spiega Lucia Sassi, infermiera esperta in Wound Care - agendo in base al principio fisico dell'interazione idrofobica intrappola i batteri rimuovendoli ad ogni cambio. Ma la scelta della medicazione è solo un pezzo del puzzle – continua Sassi – prendersi cura di un portatore di lesione cutanea, soprattutto se infetta, significa in primis promuoverne l’empowerment.

Medicazione a captazione batterica intrappola e rimuove batteri e funghi

L’infezione interrompe sempre il normale processo di guarigione di una ferita, per questo il tempestivo riconoscimento di una lesione infetta ha un ruolo determinante nella gestione del problema, sia in termini di appropriatezza terapeutica che di prevenzione di ulteriori complicanze. A spiegarlo è Lucia Sassi, infermiera presso il Centro interdipartimentale per la cura del piede diabetico Istituto Clinico Città Studi di Milano.

Prima ancora di studiare la lesione, però, è necessario partire dalla valutazione dell'assistito, non solo da un punto di vista anamnestico, ma anche di abitudini quotidiane – sottolinea Sassi - Dopodiché si passa a leggere la lesione e a porsi obiettivi condivisibili, misurabili e raggiungibili; questo non solo tra professionisti, ma coinvolgendo anche assistito e caregiver di riferimento, rendendoli parte attiva del piano di assistenza.

Grazie ai progressi tecnologici degli ultimi 10 anni il ventaglio di possibilità in tema di medicazioni avanzate è oggi molto ampio e abbiamo la possibilità di scegliere medicazioni che sfruttano principi battericidi, per debellare il batterio, e di batteriostasi, per prevenire la crescita batterica.

Applicata sul letto di lesione la medicazione a captazione batterica, per interazione idrofobica e affinità, capta e intrappola i batteri all'interno della sua trama

La captazione batterica è una medicazione batteriostatica il cui punto di forza è rappresentato dal materiale di cui è composta – continua Sassi – ovvero la trama in DACC (dialchilcarbamoilcloruro, ndr.), fortemente idrofobico.

Anche i batteri hanno caratteristiche idrofobiche e attraverso un meccanismo d’azione puramente fisico, i batteri presenti nella lesione sono irreversibilmente captati nella medicazione e resi incapaci di riprodursi. Vengono quindi rimossi ad ogni cambio di medicazione e questo abbassa la carica batterica nella lesione e crea le condizioni ottimali per un naturale processo di guarigione.

Come funziona la captazione batterica

Che si tratti di ferite difficili a rischio di infezione o colonizzate infette (acute e croniche) quali ulcere venose, gangrene diabetiche, lesioni da pressione o ferite traumatiche, la medicazione a captazione batterica esclude l’insorgenza di resistenze batteriche o di ipersensibilizzazioni, perché non avendo alcun tipo di principio attivo al suo interno non rilascia alcun agente antimicrobico potenzialmente citotossico sul letto di lesione.

Questa caratteristica si riverbera anche sulle tempistiche di applicazione della medicazione: se da un lato le linee guida sconsigliano l’utilizzo prolungato delle medicazioni antimicrobiche perché potrebbero risultare citotossiche - sottolinea ancora Sassi - una medicazione batteriostatica come la captazione batterica non presenta limiti di tempo.