L’obiettivo principale del vaccino anti Hpv è la prevenzione del tumore della cervice uterina. Per questo motivo il Ministero della Salute ha introdotto una campagna di vaccinazione gratuita in modo da produrre una progressiva immunizzazione della popolazione giovane adulta esposta al rischio di infezione. Ad oggi i vaccini disponibili sono tre: bivalente, quadrivalente e il 9-valente, considerato il nuovo gold standard.
Papillomavirus, perché vaccinarsi
Il carcinoma della cervice uterina è il secondo tumore più diffuso nelle donne e la sua causa è l’infezione da virus del papilloma umano (HPV).
È un virus molto comune tanto che si stima essere presente nel 70-75% degli esseri umani, ma questo non vuol dire che tutte svilupperanno delle lesioni.
La maggior parte di esse (circa l’80%), infatti, regredisce spontaneamente mentre solo una minoranza, quelle che diventano croniche, possono sviluppare una lesione tumorale nell’arco di 7-15 anni.
La trasmissione del virus del papilloma umano (HPV) è prevalentemente di tipo sessuale per entrambi i sessi, ma può bastare anche un unico fortuito contatto nell’area genitale.
Esistono circa 130 tipi di tale virus, alcuni possono sviluppare lesioni benigne (il 6 e l’11) come i condilomi in ambo i sessi, altri invece (il 16 e il 18) lesioni in grado di evolvere in cancro.
Proprio perché per tale tumore, a differenza degli altri, si conosce la causa infettiva è importante il vaccino così da interrompere all’origine la catena che porta al cancro.
Il vaccino anti HPV è composto da proteine e non utilizzando il genoma (DNA) del virus non vi è alcuna possibilità che il vaccino provochi l'infezione da HPV.
Il vaccino viene inoculato per via intramuscolare e la somministrazione segue questo schema:
Vaccino bivalente | Vaccino quadrivalente |
- in soggetti di età compresa tra i 9 e 14 anni inclusi: 2 dosi (prima dose al tempo 0 e seconda dai 5 ai 7 mesi dopo prima dose) - in soggetti di età superiore ai 14 anni: 3 dosi; dopo la prima dose la seconda deve essere somministrata da 1 a 2,5 mesi, la terza dose da 5 a 12 mesi dopo la prima dose |
- in individui dai 9 ai 13 anni inclusi: 2 dosi (la seconda dose dopo 6 mesi dalla prima dose). Se la seconda dose viene somministrata prima di 6 mesi dopo prima dose, una terza dose deve essere sempre somministrata. Il vaccino quadrivalente può essere somministrato anche secondo una schedula a 3 dosi (0, 2, 6 mesi): la seconda dose ad almeno 1 mese dalla prima dose e la terza dose almeno 3 mesi dopo la seconda dose; le tre dosi devono essere somministrate entro un periodo di 1 anno - in individui di età pari o superiore a 14 anni: 3 dosi; dopo la prima dose la seconda ad almeno 1 mese dalla prima dose e la terza almeno 3 mesi dopo la seconda; le tre dosi devono essere somministrate entro un periodo di 1 anno |
Anche nei maschi che hanno compiuto gli 11 anni il vaccino è raccomandato, poiché efficace nella prevenzione del 90% dei condilomi genitali dovuti a tipi di Hpv contenuti nel vaccino quadrivalente.
Nel sesso maschile la lesione asintomatica, latente o subclinica, sembra essere la principale conseguenza dell’infezione: in questo caso viene identificata la condizione di “portatore sano”. Il maschio funge quindi da “serbatoio/carrier” e sembra contribuire allo sviluppo delle patologie HPV-correlate nella donna. Per tali motivi anche nel maschio è fortemente consigliata la vaccinazione nelle stesse modalità indicate per le donne (il vaccino anti HPV può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini).
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