Avviata all’ospedale Sant’Orsola la sperimentazione del “pilllolo” un gel per la contraccezione maschile. Lo studio è multicentrico, ha come capofila l’università di Washington e nell’équipe di ricerca è coinvolta anche un’infermiera, che si occupa di programmare i colloqui e le visite delle coppie interessate, procede all’accoglienza il giorno della vista e si occupa dei prelievi ematici richiesti dal protocollo per monitorare il buono stato di salute dei volontari.
La sperimentazione a Bologna, anche un'infermiera nell'équipe di ricerca
Ancora oggi la contraccezione ormonale è una questione tutta al femminile, ma forse è arrivato il momento di condividere la responsabilità della pianificazione familiare anche con gli uomini, che avranno un metodo infallibile (o quasi) per evitare di ritrovarsi padri contro la loro volontà.
La comunità scientifica sta lavorando da tempo per trovare una possibile soluzione; secondo uno studio pubblicato ormai qualche anno fa, il 55% degli uomini che hanno una relazione stabile sarebbe disposto a utilizzare il cosiddetto “pillolo”.
La professoressa Maria Cristina Meriggiola ha iniziato a dedicarsi alla materia negli anni '90, quando lavorava a Seattle (negli Usa) in un centro dell'Organizzazione Mondiale della Sanità; al suo ritorno a Bologna ha continuato le ricerche sulla contraccezione maschile. Molti uomini non hanno più riserve all'idea di utilizzare un contraccettivo ormonale.
Cosa comporta l’uso del contraccettivo orale maschile
La contraccezione ormonale nell’uomo determina la quasi completa soppressione della produzione di spermatozoi insieme al mantenimento di concentrazioni normali di testosterone conservando quindi le normali funzioni fisiologiche, inclusa quella sessuale.
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