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Cancro al fegato, integratore migliora condizione dei pazienti

di Redazione

È stato sviluppato in Italia l'integratore di nuova generazione che migliorerebbe la qualità di vita dei pazienti sottoposti a cure oncologiche per cancro al fegato. L'efficacia di Synchro Levels è stata confermata da uno studio condotto in tre ospedali e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "Cancers". A coordinare il lavoro di ricerca, Matteo Donadon, Direttore del Programma di Chirurgia Oncologica dell'Ospedale Universitario Maggiore della Carità di Novara.

Integratore migliora le condizioni dei pazienti in cura oncologica

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L’analisi di tutti i parametri principali ha evidenziato un sensibile miglioramento con l’assunzione dell’integratore in pazienti con cancro al fegato.

Uno studio clinico prospettico, multicentrico, randomizzato condotto in tre ospedali (Humanitas di Rozzano, Infermi di Rimini, Cardinal Panico di Tricase) su una coorte consecutiva di pazienti sottoposti a epatectomia per tumori epatici primari e sottoposti a terapia supplementare postoperatoria con estratto di ovociti o placebo ha dimostrato un chiaro e netto contributo al benessere dei pazienti oncologici sottoposti a intervento chirurgico.

La terapia supplementare in oggetto è Synchro Levels, un integratore naturale già noto in ambito oncologico - ora disponibile in una nuova formula a base di peptidi di pesce, retinolo, piridossina, tiamina, magnesio pidolato e calcio pidolato - somministrato come spray sublinguale.

L’obiettivo della ricerca - spiega Matteo Donadon - era valutare se Synchro Levels potesse dare un contributo nel rafforzare l’organismo e contribuire al benessere generale della persona. Talvolta gli interventi chirurgici vengono rinviati proprio a causa del rischio rappresentato dal deperimento del paziente. Pertanto, in ambito medico, si ritiene utile trovare il modo di preparare adeguatamente gli ammalati di cancro ad affrontare al meglio le cure del caso.

L’analisi di tutti i parametri principali con cui si misura il “performance status” ha evidenziato un sensibile miglioramento con l’assunzione dell’integratore, prodotto e distribuito da Aurora Biosearch, società di ricerca e sviluppo impegnata a realizzare soluzioni di nuova generazione per l’oncologia, la neurologia, la dermatologia e la medicina rigenerativa.

In sostanza, coloro che hanno assunto Synchro Levels hanno avuto un recupero post-operatorio più veloce e globalmente migliore. Nei prossimi mesi si prevede di poter analizzare anche i risultati in termini di recidive e sopravvivenza.

Si tratta di una intuizione italiana che ha aperto nuovi orizzonti nella gestione dei pazienti oncologici aiutandoli a meglio affrontare le cure – ribadisce Guido Torzilli, Direttore del Dip. di Chirurgia Generale ed Epatobiliare IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano - Questo studio sul Synchro Levels ci sta dicendo che siamo sulla strada giusta.

Avevo già avuto modo di prescrivere l’integratore Synchro Levels negli ultimi anni in cui lavorai in Romagna – sottolinea Emiliano Tamburini, Direttore Struttura Complessa Oncologia Ospedale Cardinale G. Panico di Tricase - notando come l’uso dell’integratore, su molti pazienti, impattasse positivamente in termini di qualità di vita; questo oltretutto al costo di nessun effetto collaterale riportato dai pazienti. Proprio grazie all’esperienza pregressa, ho accolto con entusiasmo la possibilità di partecipare ad uno studio randomizzato, il primo per me su un integratore, convinto di quanto questo prodotto potesse aggiungere alle nostre terapie tradizionali. I dati hanno poi di fatto confermato quella che era una evidenza legata alla pratica clinica.

L’auspicio per il futuro è quello di implementare un nuovo lavoro che possa associare il Synchro Levels a un farmaco chemioterapico efficace sulle patologie primitive del fegato, commenta Luigi Veneroni (Chirurgia Generale Ospedale Infermi Rimini).

Già nel 2019 sul Synchro Levels era stato realizzato uno studio pilota su 24 pazienti affetti da tumore al colon in stadio avanzato. Il progetto era stato coordinato dal Prof. Mariano Bizzarri, del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma, dove coordina il System Biology Group Laboratory e dirige il centro di Biomedicina Spaziale. In quello studio pilota, ad un gruppo era stato somministrato il solo farmaco Regorafenib mentre all’altro gruppo a Regorafenib era stato associato Synchro Levels. I risultati avevano evidenziato un importante contributo di Synchro Levels nel sostenere la salute generale dei pazienti contribuendo ad una loro miglior aderenza alle cure standard.

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