Il termine qualità è un termine sempre più utilizzato quando si parla di servizi sanitari. È con la legge 502/92 che per la prima volta viene inserito il concetto di qualità in sanità come elemento imprescindibile del SSN e come strumento di verifica per analizzare l’effettiva efficacia ed efficienza dei servizi. Quando si vuole andare ad analizzare un’organizzazione sanitaria, un servizio o un’U.O. dal punto di vista qualitativo, è necessario innanzitutto fornire degli standard clinico-assistenziali da raggiungere ed è importante inoltre identificare degli indicatori e dei risultati attesi che si possano controllare e modificare.
Clinical governance
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Grazie alla clinical governance le organizzazioni sanitarie possono migliorare la qualità del servizio erogato.
Un concetto sempre più utilizzato quando si parla di qualità è quello di clinical governance, uno strumento in grado di valutare le capacità delle organizzazioni sanitarie di rispondere alle domande di salute e soddisfare i bisogni dei cittadini.
La clinical governance permette alle organizzazioni di lavorare per un miglioramento continuo e di erogare prestazioni secondo gli standard assistenziali, attraverso il coinvolgimento non solo di professionisti e organizzazioni sanitarie, ma anche di pazienti e cittadini.
La clinical governance deve:
- Supportare progetti per produrre migliori risultati clinico–assistenziali
- Migliorare le capacità produttive, migliorando l’utilizzo delle risorse in termini di dispendio di energie e di ottimizzazione dei tempi
- Coinvolgere i professionisti
- Favorire la progettazione della struttura organizzativa
Come si raggiunge la qualità
La qualità si mantiene o si raggiunge con:
- Il miglioramento continuo, l’aggiornamento, il perseguimento delle innovazioni tecnologiche ed organizzative
- Le evidenze scientifiche
- Un buon stile di leadership
- Lo sviluppo costante di idee e innovazioni
Strumenti per la qualità
In ambito assistenziale gli infermieri possono misurare la qualità dell’assistenza attraverso:
- Strumenti che valutano la performance infermieristica (es. indicatori su cadute, infezioni, LDD, ecc.)
- Indicatori organizzativi (es. indice di turnover)
- Formazione
- Utilizzo dell’EBN
Soddisfazione del paziente/utente
Inoltre, un buon indicatore per misurare la qualità è la soddisfazione dell’utente. L’utente può inviare segnalazioni, elogi o reclami all’organizzazione sanitaria o all’U.O., ma può anche compilare, se presente, un questionario di customer satisfaction.
Questi strumenti vengono utilizzati dalle organizzazioni sanitarie per comprendere la qualità percepita da utenti e pazienti.
La soddisfazione del paziente può riguardare:
- L’ accessibilità ai servizi
- La rapidità delle tempistiche
- La possibilità di ottenere informazioni corrette e tempestive
- I rapporti interpersonali con il personale
- La valutazione sulla struttura fisica
- L’accoglienza e le informazioni ottenute
Infine, un altro strumento utile agli operatori sanitari per misurare e migliorare la qualità è l’audit clinico, perché permette la revisione di un problema o di una situazione, in maniera struttura e organizzata.
Accreditamento delle strutture sanitarie
Le strutture sanitarie devono rispondere a requisiti definiti a livello nazionale o regionale in termini organizzativi, strutturali e di risorse umane. Questi requisiti sono definiti dall’accreditamento, uno strumento che attesta la qualità di un’U.O. o di un servizio.
L’accreditamento verifica:
La presenza di procedure e percorsi (es. Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali)
- L’attività infermieristica (in termini di rapporto infermiere–paziente, formazione, competenze)
- Le caratteristiche strutturali
- Le caratteristiche organizzative
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