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Sotto la divisa, niente. Infermieri contro lo show erotico

di Sara Di Santo

Infermieri - sia uomini che donne - indignati e in rivolta contro lo show erotico in programmazione per questo week-end a Riccione. Getta fango sulla categoria.

Il manifesto dello show (censurato da Nurse24.it)

Basta con il cliché dell'infermiera sexy

Immediate le proteste degli iscritti al Collegio Ipasvi di Pesaro-Urbino in seguito al volantinaggio pubblicitario del Pepenero, noto night club di Riccione, che promuove lo spettacolo "Giochiamo al malato e l'infermiera?" e che in un baleno riporta la professione infermieristica indietro nel tempo, quando a farla da padrone erano procaci bellezze cinematografiche che, in succinte vesti, avevano ben poco della reale stoffa degli infermieri.

A chiedere provvedimenti è stata Laura Biagiotti, presidente del Collegio di Pesaro-Urbino, che ha scritto ai sindaci del circondario e al presidente della Provincia - Daniele Tagliolini - ai quali ha chiesto di bloccare la diffusione di materiale pubblicitario lesivo dell'immagine del professionista infermiere e della sanità in senso più generale (estremamente arduo combattere certi stereotipi, soprattutto se anche i media continuano a proporre modelli di organizzazione sanitaria nei quali il medico svetta come il solo protagonista e agli infermieri resta il ruolo dei portaborse).

Grave che venga utilizzato un luogo di sofferenza come l'ospedale per reclamizzare gli eventi di un night: la salute non è un gioco

Biagiotti, scrivendo anche alla presidente del Collegio di Rimini Marina Mazzotti - e al Collegio Ipasvi nazionale, ha affermato di voler agire anche a livello nazionale, perché questo retaggio culturale così ostico da debellare è in netto contrasto con la costante crescita della professione infermieristica.

Oltre a gettare discredito sulla categoria - scrive Biagiotti - questa brochure genera nel pubblico erronee convinzioni sulle competenze dei nostri iscritti, dimostrando quanto il redattore del manifesto ignori completamente che si diventa infermiere dopo aver seguito un percorso di studi universitario al termine del quale, per esercitare, serve l'iscrizion in un apposito albo.

Come categoria - ha aggiunto Biagiotti - siamo dispiaciuti anche per il fatto che sia utilizzato un luogo di sofferenza e di dolore, come l'ospedale, dove gli operatori lavorano con professionalità, per reclamizzare un locale notturno. La salute non è un gioco, non può diventare oggetto di gogliardie.

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