Consenso informato e disposizioni anticipate di fine vita. Questo il tema del Convegno ANTR (Associazione nazionale trapiantati di rene) "Conoscere per decidere" promosso dall’Opi Bologna che si è tenuto Domenica 7 aprile 2019 al Savoia Hotel. L'Ordine degli infermieri di Bologna - ha spiegato il presidente Pietro Giurdanella - ha sostenuto pienamente questa giornata, così come sostiene l'Associazione Nazionale Trapiantati di Rene, perché reputiamo che la sinergia con gli assistiti, tra l'altro in un tema estremamente particolare come quello del consenso informato, sia fondamentale
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Consenso informato e disposizioni di fine vita: Convegno ANTR/OpiBO
Il paziente, durante una decisione importante come quella del trapianto, non può essere lasciato a sé stesso, ma ha bisogno di un'équipe multidisciplinare che si interessi a lui e lo accompagni durante tutto il suo percorso.
La rilevanza di questa relazione tra paziente e team ha mosso l'ANTR ad organizzare un convegno incentrato sul tema del consenso informato e incentrato ad aiutare le persone a prendere una decisione informata e consapevole utilizzando le proprie risorse e capacità, le cosiddette "life skills".
L'Ordine degli infermieri di Bologna - spiega Pietro Giurdanella, presidente Opibo - è a sostegno di questa giornata, in particolare dell'Associazione Nazionale Trapiantati di Rene perché reputa questa sinergia fondamentale, tra l'altro in un tema estremamente particolare come quello del consenso informato
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Questo perché è bene ricordare che l’Ordine nasce in primis per la tutela dei cittadini, i quali devono potersi fidare dello stesso e di noi infermieri, avendo la certezza che ogni cosa che facciamo sia finalizzata al loro bene.
Il sanitario oggi deve, ha l'obbligo di dedicare tempo al paziente. E quel tempo è tempo di cura (G. Barbieri)
La stessa Legge 219 del 2017, in materia di consenso informato e DAT, punta sul valore dell'équipe multiprofessionale (composta da medici, infermieri, psicologi) e sul tempo di comunicazione, basilare per il paziente.
Una legge che deve uscire dai convegni, dai congressi, una legge che deve cominciare ad entrare nei reparti - sottolinea Giannantonio Barbieri, avvocato del Foro di Bologna - Qualche volta il paziente è lasciato solo nel momento della decisione, per certi aspetti quella frase contenuta nella legge per cui il tempo dedicato alla relazione è tempo di cura, forse non è una novità. Il fatto che sia riconosciuto in una legge dello Stato che deve essere rispettata, è un aspetto fondamentale
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La relazione è tempo di cura. Questa frase rivela lo strumento di cui i professionisti devono avvalersi nel trattamento di un paziente portatore di malattia renale. La relazione, infatti, è il cuore della cura: l'ascolto, la fiducia, il rispetto e la comprensione possono stimolare, nel paziente, comportamenti più salutari e ridurre, per quanto possibile, l'impatto della sofferenza.
L'Ordine ritiene fondamentale la sinergia che c'è tra infermieri e assistito, specialmente in un tema particolare come quello del consenso informato.
Infatti il paziente non può essere lasciato completamente da solo in questa decisione, non a caso la Legge fa riferimento alla tempo di relazione come tempo di cura. In questo senso l'Ordine sostiene in pieno questa giornata promossa dall'ANTR.
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