Le autorizzazioni all’uso di emergenza per i due vaccini a RNA messaggero di Pfizer/BioNTech e Moderna hanno segnato importanti traguardi negli sforzi per rispondere alla pandemia della malattia da Covid-19 e queste azioni della Food and Drug Administration si sono basate sugli impressionanti risultati degli studi clinici. Nonostante ciò, solamente nelle settimane successive alle autorizzazioni sono state disponibili le prove reali per far luce sull’effetto complessivo dei vaccini sulla trasmissione della SARS-CoV-2 e sulla malattia da Covid-19 ad essa correlata.
Prime prove effetto vaccino contro SARS-CoV-2 sui sanitari in Texas
Al fine di indagare l’effetto della vaccinazione sugli operatori sanitari alcuni ricercatori hanno analizzato i dati provenienti dal Southwestern Medical Center dell’Università del Texas. Questo centro ha avviato il 15 dicembre 2020 un programma per offrire ai suoi dipendenti in prima linea il vaccino contro il SARS-CoV-2.
L’avvio di questa campagna vaccinale ha coinciso con un numero in rapida crescita di nuove infezioni da SARS-CoV-2 nel Texas settentrionale, escalation che ha portato alla più grande impennata registrata fino ad oggi nella regione. Nei primi 31 giorni della campagna di vaccinazione, il 59% dei 23.234 dipendenti di questo centro medico ha ricevuto una prima dose di uno dei vaccini a mRNA e il 30% ha ricevuto una seconda dose. Tra il 15 dicembre 2020 e il 28 gennaio 2021, un totale di 350 dei 23.234 dipendenti (1,5%) che erano idonei a ricevere il vaccino sono stati identificati come nuovi infetti da SARS-CoV-2.
Le percentuali di dipendenti che sono stati infettati differivano tra loro in base allo stato di vaccinazione, con la manifestazione di infezioni in 234 di 8969 dipendenti non vaccinati (2,61%), 112 su 6144 dipendenti parzialmente vaccinati (1,82%) e 4 su 8121 dipendenti completamente vaccinati (0,05%).
Oltre a ciò, dal 9 gennaio in poi il numero effettivo di test positivi tra tutti i dipendenti è stato costantemente inferiore al numero previsto sulla base dell’effettivo aumento del tasso di positività SARS-CoV-2 tra i pazienti che si sono presentati al pronto soccorso durante questo stesso periodo. L’effetto della vaccinazione sulla conservazione della forza lavoro è stato impressionante, in quanto è stata osservata una diminuzione superiore al 90% nel numero di dipendenti in isolamento o in quarantena.
L’esperienza del mondo reale con la vaccinazione SARS-CoV-2 presso questo ospedale ha mostrato una marcata riduzione dell’incidenza di infezioni tra i dipendenti, preservando la forza lavoro nel momento in cui era più necessaria.
Circa il 70% dei dipendenti è stato vaccinato entro il 4 febbraio e il 78% è stato vaccinato entro il 5 marzo. È chiaro che l’esitazione vaccinale rappresenta una sfida importante, anche quando l’accesso non è un ostacolo. Per questo motivo i ricercatori concludono come sia necessario affrontare i fattori alla base di questa riluttanza attraverso i dati acquisiti dall’esperienza se si vuole ottenere il pieno potenziale beneficio della vaccinazione per creare un percorso di ritorno verso la normalità.
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