I set procedurali riescono ad impattare in maniera significativa nell'incidenza delle infezioni del sito chirurgico, ovvero laddove si utilizzano set procedurali, le infezioni del sito chirurgico sono significativamente minori.

Così Fausto Catena, Direttore U.O. Chirurgia generale e d'Urgenza dell'Ospedale Bufalini di Cesena (Ausl Romagna) e membro del board di esperti che ha lavorato alla stesura di un documento di consenso che propone linee guida per il miglioramento del contesto perioperatorio.

Razionalizzare i set chirurgici (ovvero avere in sala operatoria dei kit chirurgici contenenti solo gli strumenti che effettivamente verranno utilizzati) potrebbe sembrare qualcosa di logico, ma non è affatto scontato.

Normalmente - spiega Catena - nelle sale operatorie di tutto il mondo non si hanno kit chirurgici dedicati alle patologie, ma kit dedicati all'intensità di chirurgia. Questo li rende kit trasversali e aspecifici e fa sì che ci sia molto più materiale di quello che effettivamente serve.

Da qui l'aumento dei fattori di rischio per l'insorgenza di eventi avversi: dover sterilizzare nuovamente anche gli strumenti non utilizzati - continua Catena - aumenta il rischio di sviluppare infezioni del sito chirurgico, anche in relazione all'aumento della mobilità del personale che ruota attorno al blocco operatorio.

L'ottimizzazione dei set procedurali impatta positivamente sulla sicurezza del paziente e, al contempo, sull'abbattimento dei costi sanitari rendendo il processo di produzione estremamente efficiente in termini di performance e outcome