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La Toscana assume 200 infermieri, ma per Nursind non bastano

di Redazione

Duecento infermieri a tempo indeterminato, 50 con contratto a tempo determinato e altro personale socio-sanitario e ostetriche. Ecco il piano assunzioni dell’Azienda sanitaria Toscana Centro per il 2017. Piano che però per il sindacato autonomo Nursind non è affatto sufficiente.

Un piano che non piace ai sindacati

Giampaolo Giannoni coordinatore regionale Nursind

Giampaolo Giannoni coordinatore regionale Nursind

Il piano è appena sufficiente a coprire il turnover per pensionamenti e mobilità – attacca Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind – e non incide minimamente sul riequilibrio delle dotazioni organiche da anni in sofferenza. Detto in altre parole, mancano ancora 200 infermieri per riportare la situazione negli standard di sicurezza e di qualità del servizio sanitario, chiarisce il coordinatore regionale Nursind. Ad oggi, infatti, il rapporto tra infermieri e pazienti varia da 1 su 11 a 1 su 14 per le degenze mediche e chirurgiche, contro un rapporto considerato ottimale di un infermiere ogni sei pazienti.

Abbiamo chiesto che il fabbisogno di personale venisse stimato secondo altri criteri, oltre al semplice turnover – aggiunge Giannoni – come l’indice delle assenze per malattia e infortuni, le ore di permesso, le ore di formazione obbligatoria prevista per legge, i necessari turni di riposo, anch’essi sanciti per legge ma costantemente stressati da una gestione al limite.

Per i Pronto soccorso deve essere previsto inoltre un calcolo più complesso delle dotazioni organiche – continua – che tenga conto degli accessi annui, del tempo medio di impegno sulle prestazioni, dei percorsi, onde evitare di ritrovarsi in situazioni di estrema emergenza come quelle che abbiamo vissuto tra fine 2016 e le prime settimane dell’anno. Ma soprattutto è necessario che si apra finalmente alle competenze infermieristiche avanzate come la gestione dei codici bianchi e il See and Treat, in cui sono stati fatti ingenti investimenti pubblici.

Il territorio è in forte sofferenza – continua Giannoni – e in parte privo di ambulanze infermieristiche, nonostante le normative regionali le prevedano e incentivino. Nursind chiede all’Azienda di rivedere il piano, mettendo in atto quanto richiesto per il calcolo del fabbisogno di personale, limitando il precariato e iniziando una vera analisi organizzativa che preveda da subito la sospensione delle pronte disponibilità non previste dal contratto, oggi unico strumento di gestione delle assenze.

L’Azienda ha fissato un prossimo incontro con le organizzazioni sindacali per l’8 febbraio.

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