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MeCAN 2016, esperti di Auricoloterapia a confronto

di Maria Cristina Piegari

mecan-2016

La nuova era della neuromodulazione auricolare presentata a Sassari

Si è da poco concluso il secondo Congresso Mediterraneo in Neuromodulazione Auricolare Mecan svoltosi a Sassari dal 7 al 9 Settembre. Il convegno ha visto riuniti studiosi provenienti da tutte le parti del mondo per confrontarsi su una tecnica terapeutica che rappresenta l’evoluzione scientifica dell’Auricoloterapia : la Neuromodulazione Auricolare.

Locandina MeCAN 2016

Locandina dell'evento congressuale

Si tratta di una tecnica di neuro modulazione periferica che utilizza le branche auricolari dei nervi. Nel caso specifico del trigemino, del vago e del plesso cervicale superficiale. Il principio fondatore è che in corrispondenza di un problema patologico presente nell’organismo, si attivino a livello auricolare "zone" o "punti riflessi" specifici. I punti riflessi, stimolati, vedono riflettere l’azione terapeutica interpretata come riflesso ”elementare” che invia segnali a livello cerebrale modificando i disturbi presenti in periferia.

Il congresso, dedicato a ricercatori e clinici che si occupano di neuromodulazione auricolare, è stato organizzato dal Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, dalla Scuola Internazionale di Agopuntura Auricolare (GSATN) e dal Cernatec (Research Center on Auricular Neuromodulation and Complementary Therapies).

Quest’ultima realtà, nata ufficialmente nel 2015 nell’ambito del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, porta avanti un lavoro di ricerca sull’anatomia microscopica e sull’innervazione dell’orecchio esterno, sulle diverse forme di stimolazione non invasive, pressoria ed elettrica transcutanea, occupandosi anche delle applicazioni nel campo della modulazione della risposta di stress, nella gestione dell’ansia e nel miglioramento della performance.

Il convegno è stato presieduto da due riconosciuti esperti come Alessio Pirino, professore associato della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Sassari e Giancarlo Bazzoni, presidente della Scuola Italiana di Agopuntura, Auricoloterapia e Medicine Complementari G.S.A.T.N.

Il convegno ha permesso a vari esperti di fama internazionale un confronto aperto e un esame approfondito grazie all’analisi di vari aspetti della metodica spiegati in maniera esaustiva attraverso l'esposizione di esempi clinici e studi da loro condotti.

All'evento hanno partecipato esperti come il dr. Marco Romoli, autore di numerosi libri sull’auricoloterapia, la dr.ssa Im Quah-Smith , il dr. Angelo Siragusa e il dr. Istvan Szechenyi.

Gli esperti hanno esposto le varie applicazioni possibili della neuromodulazione auricolare alle varie branche della medicina (dalla posturologia alla ginecologia, per giungere fino alla neurologia e alla grafologia), il tutto supportato da testimonianze di casi clinici reali.

Pirino, Bazzoni e tutti i relatori hanno saputo coinvolgere con estrema empatia e con passione un pubblico caloroso, vivo e numeroso. "Soltanto se s’impara qualcosa con il cuore lo si possiede veramente" è stato il fil rouge che ha indirizzato l'evento congressuale.

Quando siamo permeati da passione, verso qualcuno o verso una cosa che svolgiamo, siamo in grado di trasmettere le stesse emozioni a chi ci ascolta. La possibilità di confronto e di discussione avuti con i più grandi esponenti è stato per noi un onore e una grandissima opportunità di crescita professionale e un sicuro arricchimento culturale.

Partecipanti MeCAN 2016

Alcuni partecipanti al congresso di Sassari

Il convegno ha previsto anche l’intervento della dr.ssa Nina Casti, infermiera presso l’Asl di Cagliari ed esperta in Neuromodulazione Auricolare. La collega ha saputo inserirsi nel contesto parlando delle nuove competenze professionali infermieristiche al cospetto di una platea composta per la maggior parte parte da medici. Casti è l'esempio che la figura infermieristica si sta evolvendo grazie all’acquisizione di nuove competenze e nel modello olistico, quello proprio degli infermieri, la neuromodulazione auricolare può trovare giusta collocazione.

Le radici di questa metodica si perdono nella notte dei tempi: gli antichi egizi calmavano alcuni dolori attraverso la stimolazione di particolari punti del padiglione auricolare; una pratica diffusa tra i marinai, che solcavano nel passato le acque del Mediterraneo, era quella di portare un orecchino in un punto ben preciso dell’orecchio per migliorare l’acuità visiva.

La Neuromodulazione Auricolare, per certi aspetti, rappresenta la vittoria della semplicità sulla tecnologia e tenendo a mente l’insegnamento classico del "primum non nocere", l’innocuità dell’atto terapeutico, unitamente alla sua efficacia ed alla sua semplicità, rappresentano i veri caratteri salienti di questa metodica.

Congressi come il MeCAN contribuiscono ad alimentare le possibilità per gli infermieri di assumere un ruolo da protagonisti sul "palcoscenico sanitario"; per quanto la metodica della neuromodulazione auricolare possa generare perplessità ad uno sguardo poco attento, se si considerano le evidenze senza ostilità si scopre invece che anch'essa offre la possibilità di svolgere interessanti studi clinico-assistenziali, in autonomia o in collaborazione.

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