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Con due leggi facciamo una rivoluzione

di Pino de Martino

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Convegno a Matera promosso dal Coordinamento interregionale Ipasvi di Campania, Basilicata e Molise

Presenti Il sottosegretario Vito de Filippo, le senatrici Annalisa Silvestro e Maria Antezza, buona parte del Comitato centrale Fnc Ipasvi, una decina di presidenti dei Collegi e oltre trecento infermieri proventi da Napoli, Salerno, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza, Campobasso, Isernia e Foggia.

Un sottosegretario, due senatrici, buona parte del Comitato Centrale della Federazione, una decina di presidenti provinciali dell’Ipasvi e la Sala congressi dell’Hotel Palace stracolma d’infermieri. Li ha messi insieme, con un’innegabile capacità organizzativa, Vita Spagnuolo, la dinamica presidente del Collegio Ipasvi di Matera. Ha raccolto nella meravigliosa e ospitale città lucana le folte delegazioni dei collegi Ipasvi di Napoli, Salerno, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza, Campobasso, Isernia e Foggia.

Più di trecento congressisti. Insomma, un bel pezzo degli infermieri del Sud, per un giorno tutti riuniti per discutere su due importanti disegni di legge: il ddl sulla responsabilità professionale (cosi detto disegno Gelli, dal nome del relatore, il pd Federico Gelli) e il ddl sugli ordini professionali della sanità (cosi detta legge Lorenzin, dal nome del Ministro della salute). Due provvedimenti, una sola rivoluzione, come hanno detto in tanti nel corso della giornata di studio. L’approvazione dei due disegni di legge, infatti, completerebbe il quadro disegnato dalla direttiva europea sulle competenze professionali degli infermieri e farebbe compiere un ulteriore passo avanti all’accordo da raggiungere nella Conferenza Stato/Regioni sulle competenze specialistiche degli infermieri.

Dunque grande attenzione su una discussione che mette insieme le vertenze più importanti che oggi riguardano la professione. Lo ha detto con efficacia la stessa presidente Spagnuolo nel sul suo indirizzo di saluto in apertura. “Abbiamo tutti un unico e condiviso obiettivo: erogare una buona sanità valorizzando il ruolo degli infermieri”. E lo ha ribadito Cosimo Cicia, Presidente del Collegio di Salerno e del Coordinamento interregionale, dopo i saluti di rito delle tante autorità locali intervenute: “Siamo qui buona parte degli infermieri del Sud perché abbiamo trovato e rafforzato le ragioni che ci uniscono, ci fanno lavorare insieme perseguendo obiettivi comuni”. Poi sotto con gli interventi dei big, moderati daAndrea Della Ratta, Presidente del Collegio Ipasvi di Benevento e del Coordinamento regionale della Campania e da Maurizio Roca, Presidente Ipasvi Avellino. Molto atteso soprattutto quello di Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato alla Salute del Governo Renzi. Con un sistema parlamentare e legislativo più semplice, cosi come il referendum del 5 dicembre propone, queste due leggi le avremmo sicuramente già approvate, sembra voler dire l’esponente del governo quando accenna all'imminente appuntamento referendario.

Il referendum costituzionale  - dice De Filippo - dirà molto proprio sul versante della sanità”. E poi: “Ci farà superare ad esempio una mostruosità come quella di venti sistemi sanitari diversi ereditati grazie alla devastante stagione politica caratterizzata dall’ubriacatura federalista. Questo Parlamento e questo Governo stanno per varare con l’approvazione di due disegni di legge un’autentica rivoluzione sulla sanità. Facendoci superare, da una parte i gravissimi danni economici prodotti dalla medicina difensiva, dall’altra superando un ormai insopportabile moltiplicarsi di sistemi sanitari diversi da regione a regione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Maria Antezza, senatrice della Repubblica, materana di nascita e di formazione.  Stiamo lavorando per dare ai cittadini e agli operatori della sanità due leggi che faranno fare al nostro Paese un importante passo in avanti lasciandoci alle spalle una normativa vecchia e inadeguata”, ha detto, “due riforme per combattere abusivismo nella professione, zone d’opacità fiscale e un conflitto tra professionisti della sanità che non fa bene al sistema sanitario nel suo complesso, non aiuta il cittadino, danneggia le stesse professioni”.

Barbara Mangiacavalli, Presidente della Fnc Ipasvi, ha detto che “c’è un filo sottile che unisce i due disegni di legge e che insieme essi porteranno ad una evoluzione della professione infermieristica di pari passo con una evoluzione del sistema sanitario nazionale”. Su una cosa in particolare ha insistito la Mangiacavalli parlando del disegno di legge Lorenzin: “La riforma degli ordini professionali della sanità (un provvedimento che riguarda 1.100.000 operatori) non serve a tutelare gli infermieri. Serve soprattutto a dare certezze e garanzie ai cittadini. Essi devono sapere che chi interviene sulla loro salute, sulla loro pelle è un professionista con i titoli riconosciuti e previsti, con una professionalità e un bagaglio di conoscenze sancito per legge, orientato da un codice etico e deontologico preciso”.

A dare la sveglia al sistema ci pensa come spesso capita la Senatrice Annalisa Silvestro, battagliera e tenace come sempre. Secondo la Silvestro, dei due provvedimenti di legge ancora sballottati tra Camera e Senato, almeno uno avrebbe dovuto essere già approvato.  Lasciando capire senza mezzi termini da che parte sta sulla vicenda referendum costituzionale:  “Sono più di tre anni che Il ddl Lorenzin va avanti e indietro. La trasformazione in ordine della professione infermieristica è un atto dovuto. Non ci regalano niente. Anzi, C’è di fatto un sistema che continua a non voler riconoscere quello che gli infermieri oggi già sono in termini di competenze, conoscenze, titoli e capacità professionali. Una cosa ci aspettiamo da questo ordinamento: che tutte le professioni sanitarie siano poi sullo stesso livello d’importanza. Insomma pari dignità, ciascuna con le sue specifiche competenze, ma in un quadro di rispetto reciproco”.

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