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Rinnovo Ccnl Sanità, ancora nessun accordo: fumata nera all’Aran

di Redazione

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Nuovo stop alle trattative per il rinnovo del contratto del Comparto Sanità 2022-2024. L’incontro tra Aran e sindacati, tenutosi nella mattinata dl 20 febbraio, si è concluso senza un’intesa, confermando lo stallo registrato già un mese fa. A pesare sul mancato accordo restano le divergenze tra le parti, con Cgil, Uil e Nursing Up che mantengono la loro posizione di opposizione.

Nursind: contrattazione picconata da alcuni sindacati, ora intervengano Governo e Regioni

Un esito che il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, non esita a definire un suicidio sindacale.

Per Bottega, infatti, la mancata firma sancisce non solo un blocco definitivo delle trattative, ma anche una responsabilità diretta nei confronti dei lavoratori, in particolare del personale dei Pronto soccorso, che non potrà beneficiare dell’aumento dell’indennità previsto dal rinnovo contrattuale.

Sono caduti tutti gli alibi e chi, anche oggi, ha sprecato l’ultima chiamata e deciso irresponsabilmente di non sottoscrivere il Ccnl del comparto non solo si è assunto una enorme responsabilità di cui dovrà dare conto ai lavoratori, ma ha anche decretato la morte del ruolo dei sindacati nella contrattazione

Le risorse sono quelle stabilite, e chi ha scelto di non firmare – sottolinea ancora Bottega – ha di fatto precluso ogni possibilità di ulteriore negoziazione. Nursind chiede ora un intervento di Governo e Regioni per garantire la distribuzione delle risorse già stanziate in Legge di Bilancio.

Fials pronta alla firma nonostante le criticità: Il rischio è la crisi del sistema

La convocazione di oggi all’Aran - scrive la Fials in una nota - è una riunione interlocutoria e si apre con una dichiarazione del Presidente Naddeo a seguito di un dialogo serrato con il ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo e il comitato di settore.

Il Presidente conferma quanto ribadito dal ministro, ovvero che risorse economiche ulteriori non ce ne possono essere, perché ci sono già le risorse stanziate per il triennio 2025/2027 che ammontano a 3 miliardi e sette per le due tornate contrattuali (2022-2024,2025-2027). Si parla di un incremento complessivo di 357 euro per le due tornate contrattuali, comprensivo delle risorse ulteriori presenti che fanno parte delle risorse a disposizione del tavolo contrattuale.

La parte datoriale - si legge ancora - ha ribadito come la figura dell’assistente infermiere debba essere disciplinata dal contratto collettivo nazionale, nonostante la critica serrata da parte della nostra organizzazione sindacale che ha ribadito quanto fosse inopportuno calare una figura dall’alto in ultima giornata senza prima valutare le ricadute sul contesto organizzativo.

Fials ribadisce il suo assenso alla firma del contratto: Nonostante le criticità evidenti, tra cui la difficoltà per avere l’applicazione uniforme del contratto sanità e le risorse non congrue alle aspettative dei professionisti sanitari - dichiara il Segretario Generale Giuseppe Carbone - avremmo auspicato di portare a casa risorse utili a dare respiro ai lavoratori e aprire quanto prima il contratto 2025-2027 per rendere significativo e tangibile la loro valorizzazione economica.

Se il sistema imploderà non sarà responsabilità nostra. La gamba tesa del governo è la morte della contrattazione è una sconfitta del sistema delle rappresentanze sindacali, oltre che una perdita per i lavoratori di tutte le migliorie normative, frutto di sette mesi di trattativa che sono andate in fumo.

Cisl Fp: Per motivi politici negati aumenti, arretrati e tutele ai lavoratori

Dopo mesi di trattativa e con il tavolo riaperto, la sottoscrizione del Ccnl Sanità Pubblica viene nuovamente bloccata per scelta di Fp Cgil, Uil Fpl e Nursing Up. Una decisione grave e irresponsabile, che danneggia oltre 700mila lavoratrici, lavoratori e professionisti della sanità pubblica.

Così, in una nota stampa, la Segreteria Nazionale Cisl Fp, commentando lo stop definitivo all’iter per il rinnovo del contratto. In questi mesi abbiamo lavorato con responsabilità per costruire un contratto che rispondesse concretamente ai bisogni del personale – proseguono dalla Cisl Fp –. Bloccare oggi la firma, senza prospettare soluzioni alternative realizzabili, significa negare gli arretrati, impedire l’aumento degli stipendi e privare i lavoratori della rivalutazione delle indennità.

L’obiettivo deve essere quello di chiudere il contratto per riavvicinare le tornate contrattuali e aprire subito il negoziato per il triennio 2025-2027, in linea con quanto già avviato nel comparto delle Funzioni Centrali, dove si sta lavorando al nuovo ‘Patto per il lavoro pubblico’ in attesa dell’atto di indirizzo per il prossimo rinnovo. Un’opportunità per portare gli aumenti medi, sommando le tue giornate contrattuali, ad oltre 350 € mensili.

La realtà è chiara: con le risorse di bilancio già disponibili, Fp Cgil, Uil Fpl e Nursing Up stanno scegliendo deliberatamente di bloccare il contratto senza una strategia credibile, danneggiando direttamente il personale sanitario.

In tutte le regioni d’Italia, il mancato rinnovo sta già mettendo a rischio l’erogazione delle indennità, come recentemente accaduto nel Lazio con il pagamento dell’indennità di Pronto soccorso, sospeso proprio per l’assenza di un nuovo contratto. Senza il rinnovo, inoltre, vengono negati diritti fondamentali conquistati nella trattativa, come il patrocinio legale gratuito e l’assistenza psicologica per il personale sanitario vittima di aggressioni. Chi oggi blocca il contratto dovrà spiegare ai lavoratori perché li sta privando di questi strumenti di tutela essenziali, specificano.

Cgil, Uil e Nursing Up stanno esponendo il movimento sindacale ad un rischio evidente e paradossale: se il contratto non viene chiuso dal sindacato, la politica potrebbe intervenire unilateralmente per erogare solo gli aumenti salariali, senza tutte le tutele e i diritti conquistati nella trattativa. Un’ipotesi inaccettabile, che oltre a colpire direttamente chi lavora ogni giorno nella sanità pubblica, azzera il valore della contrattazione e nega il ruolo stesso del sindacato.

Fp Cgil: non siamo riusciti a firmare un contratto a perdere

Quel contratto non rispetta chi lavora in sanità pubblica e non può essere condiviso. Così la Fp Cgil nella nota a margine dell'incontro del 20 febbraio, durante il quale l'Aran ha riaffermato che per il Governo il quadro delle risorse disponibili per il rinnovo del contratto 2022/24 resta invariato.

Durante la seduta, abbiamo ribadito - continua la Fp Cgil - che senza risorse ulteriori destinate al salario del personale, senza lo sblocco delle risorse per indennità, differenziali economici e incarichi, senza risposte su mensa, buono pasto e pause e a fronte di un evidente tentativo di incrementare di fatto l'orario di lavoro, senza risposte sullo sviluppo professionale e sulle progressioni, quel contratto non rispetta chi lavora in sanità pubblica e non può essere condiviso.

Abbiamo elencato - continua la nota - i provvedimenti per i quali le risorse si sono trovate, tutti guarda caso in odore di privatizzazione strisciante o utili a favorire l'aumento delle ore lavorate, ribadendo che è una questione di volontà e di scelte politiche.

Abbiamo ascoltato nuovamente le parole vuote di chi, fra le organizzazioni sindacali disponibili, prova a circuire lavoratrici e lavoratori parlando del prossimo contratto e non di quel che manca in questo, di chi farnetica di risorse che si perderanno sapendo di affermare il falso, di chi ha invocato un'azione unilaterale di governo e regioni certificando così la propria irrilevanza in quanto organizzazione sindacale.

Abbiamo dovuto sopportare ancora la frase: "così magari un infermiere potrà mangiare una pizza in più con la propria famiglia", come se il problema fosse solo una pizza e non, invece, le bollette, i mutui, i turni e i carichi di lavoro massacranti, i mancati riposi, il mancato riconoscimento professionale.

Non è questo che chiedono e meritano le lavoratrici e i lavoratori del servizio sanitario

Nursing Up: chiediamo evoluzioni reali in un contratto che consideriamo deludente

Dopo settimane di stallo, il tavolo per il rinnovo del contratto del comparto sanità 2022-2024 si è riaperto senza segnare passi avanti. Nessuna nuova proposta dall’Aran, mentre il sindacato Nursing Up ribadisce la propria disponibilità al confronto, ma solo a fronte di un reale riconoscimento per infermieri, ostetriche e professionisti sanitari.

Le risorse sono poche, ma la loro allocazione poteva e doveva essere diversa, ha dichiarato il presidente Antonio De Palma, sottolineando come la differenza di soli 8 euro tra gli aumenti stipendiali degli infermieri e quelli delle categorie sottostanti sia inaccettabile. Tra i nodi ancora irrisolti, anche l’accesso all’area di elevata qualificazione per tutti i professionisti sanitari con titoli equipollenti e la necessità di un riconoscimento contrattuale per l’infermiere di famiglia e di comunità.

Nursing Up ha inoltre richiesto l’esonero dai turni notturni per gli operatori over 60 e maggiori tutele per la formazione, con due ore settimanali di aggiornamento ECM nell’orario di servizio. Sul fronte economico, il sindacato critica la distribuzione delle risorse, giudicata inefficace nel garantire una reale valorizzazione professionale.

Un altro punto di forte contrasto riguarda l’introduzione dell’assistente infermiere, che secondo Nursing Up rischia di diventare un palliativo anziché una soluzione alla carenza di personale: Servono infermieri qualificati, non scorciatoie con figure formate in poche ore.

Se la bozza resta questa, non potremo accettarla. Siamo pronti a trattare giorno e notte, ma servono risposte concrete. Senza un vero cambio di rotta, porteremo avanti la nostra battaglia in ogni azienda sanitaria.

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Commenti (3)

cogi1967

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17 commenti

No problem

#3

Non vorrei dire una sciocchezza ma se sulle trattative l' Aran allunga 400 euro netti tutto si risolve.
Quindi non vedo il problema.

Baccarillo

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1 commenti

Mah...

#2

Ma è così strano chiedere un salario dignitoso e rapportato alle responsabilità che viviamo ogni giorno? Non sento nessuno parlare nemmeno di welfare e buoni pasto,che sono di diritto per tutti i dipendenti pubblico tranne ovviamente che per il personale sanitario. Ritengo sacrosanto lottare per un contratto equo,la mancetta se la possono tenere

paolobi

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6 commenti

A questo punto, serve un referendum: che decidano i lavoratori !

#1

Visto che lo stallo prosegue e ciascuna sigla sindacale (ognuna con le proprie legittime motivazioni) non vuole convergere verso una decisione comune, non resta secondo me che un'unica sola soluzione: dare voce a tutti i lavoratori con un referendum online.
Quesito del referendum: volete che firmiamo questa la bozza oppure no?
A questo punto che decida la maggioranza dei lavoratori! Almeno veniamo finalmente ad un dunque.