È un piccolo manuale, un opuscolo di 40 pagine ma che suscita polemiche a non finire. Stiamo parlando del manuale anti-omofobia in dotazione ai professionisti sanitari dell’ospedale di Ferrara.
A Ferrara arriva il manuale anti-omofobia
Quando un gay o un trans si presenta dal medico di famiglia o al Pronto soccorso scattano subito una serie di problemi. Di solito - spiega Flavio Romani presidente Arcigay - i pazienti gay o trans hanno un certo disagio nell’approcciarsi con i medici o con gli infermieri. Viene sempre dato per scontato che il paziente sia eterosessuale o se si tratta di un trans si pone il problema, perché magari sulla carta d’identità c’è scritto uomo e invece l’infermiere si trova di fronte a una donna. Così abbiamo pensato a questo manualetto diffuso a Ferrara, ma che può essere la base per una pratica da seguire un po’ in tutta Italia
. Anche perché molti gay, proprio per non incorrere in problemi con gli operatori sanitari, rinunciano addirittura alle cure.
Nel manuale si legge che occorre usare un linguaggio neutro e inclusivo nei colloqui con i pazienti
. Ad esempio:
Occorre fare attenzione a porre domande che presuppongano il dare per scontato l’eterosessualità (è sposato/a?) o riferimenti a mariti o mogli. Quando si fanno domande sulle relazioni famigliari chiedere piuttosto chi sono le persone importanti nella sua vita? Oppure da chi è composta la sua famiglia?
E ancora: Essere consapevole dei pregiudizi, degli errori, degli stereotipi e delle altre barriere alla comunicazione; mantenere un atteggiamento non giudicante; facilitare la manifestazione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, nell’essere consapevoli che questa manifestazione è un processo individuale; riconoscere che l’auto identificazione del paziente e il comportamento, possono non sempre coincidere
.
L’idea non è nata dal nulla
Già nel 2003 Arcigay ci stava lavorando e aveva pubblicato un altro opuscolo dal titolo eloquente: “Pazienti imprevisti”. Il manuale di Ferrara si chiama “Oltre gli stereotipi di Genere - Verso nuove relazioni di diagnosi e cura” e ha suscitato non poche polemiche. Non possiamo non sottolineare l'allarmante miopia e l'irresponsabilità di chi non vede nell'opuscolo in questione uno strumento per avvicinare le persone alla sanità pubblica - spiega ancora Flavio Romani - ,in tempi in cui questa distanza cresce enormemente e aumenta ogni giorno la porzione di Paese che smette di curarsi. Il libretto Oltre gli stereotipi di Genere - Verso nuove relazioni di diagnosi e cura è uno strumento pensato a uso degli operatori e delle operatrici della sanità, con indicazioni e consigli utili per affrontare al meglio tutti quei pazienti imprevisti, in particolare i pazienti lgbt, che spesso tendono a non usufruire delle strutture mediche o addirittura a non curarsi per evitare situazioni, anche involontarie, di imbarazzo e disagio. Il manuale insomma si prende cura della relazione medico paziente, ragiona sul concetto di accoglienza e lo articola. Non esprime norme o divieti, semmai stimola un'intelligenza empatica, cioè la capacità di guardare con gli occhi degli altri.
Un grande plauso va quindi al Comune di Ferrara, all'Azienda Usl, all'Azienda ospedaliero universitaria, a Centro donne e giustizia, ad Arcigay, Arcilesbica, Agedo e Famiglie Arcobaleno, per aver costruito assieme questo lavoro, frutto di discussioni e condivisioni, che può senza dubbio essere ritenuto un prezioso esempio di ciò che riescono a fare istituzioni e terzo settore per una società più inclusiva e attenta alla valorizzazione delle differenze
conclude Romani azzittendo le polemiche.
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