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editoriale

Infermieri e Politica, potremmo davvero fare la differenza

di Rosario Scotto di Vetta

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MILANO. "Gli elementi essenziali che costituiscono la buona pratica infermieristica sono poco compresi sia dalle persone in salute sia dal malato paziente. Queste leggi, siano esse del sistema sanitario o proprie dell'infermieristica, valgono sia per colui che sta bene sia per chi è malato. Separandole non si ottiene altro che violenti conseguenze sia per l'uno che per l'altro, spesso non sempre per questo' ultimo (il paziente)".

Le intuizioni di Nightingale continuano ad essere incredibilmente applicabili alle questioni sanitarie di oggi. Il passato, il presente e il futuro dell'assistenza sanitaria ed infermieristica sono influenzate da diverse sfere tra cui il governo, le regioni e le aziende sanitarie.

La parola "politica" evoca spesso emozioni negative basate sull’esperienze vissute. I gruppi politici corrotti, i partiti senza un’identità, promesse da campagna elettorale, personaggi deludenti hanno allontanato gli italiani a vivere la vita politica come succedeva un tempo.

Resta il fatto, però, che questi “individui” ricoprono dei ruoli che possono influire direttamente sul nostro lavoro e anche sul benessere della società in cui viviamo.
Facciamo un passo indietro e chiediamoci: "E’ accettabile continuare ad ignorare la politica in attesa di una possibile riforma sanitaria? Non dovremmo essere il più informati possibile per quanto riguarda quello che sta succedendo al di fuori del nostro posto di lavoro?

Già nel Corso di Laurea si dovrebbero indirizzare gli studenti infermieri ad accedere ai siti web del governo, studiare e seguire un pezzo di legislazione in materia sanitaria e seguire così il suo progresso. La stragrande maggioranza degli infermieri non ha mai visto come funziona un processo legislativo, o monitorato lo stato di un disegno di legge e non ha mai sviluppato un pensiero critico a riguardo.

Gli infermieri possono essere coinvolti e fare la differenza nel processo politico in una varietà di modi. Siamo in grado di influenzare la nostra professione prestando attenzione a una legislazione che viene introdotta e contattando i nostri rappresentanti politici eletti di esprimere le nostre opinioni, siano esse positive o negative. La tecnologia ha reso questo processo facilmente applicabile attraverso l'uso di Internet e quindi email o social network.

Appartenere ad un organizzazione professionale, quale la Federazione Nazionale IPASVI, è un altro modo per avere un impatto sulla scena politica. La forza politica di una classe professionale si basa in molti casi sui numeri e ad oggi in Italia si contano circa 400.000 infermieri. Quelli che fanno le leggi hanno il potere, ma anche noi possiamo dir la nostra poiché siamo in tanti. A volte ci dimentichiamo questo dettaglio. E come incitò Annalisa Silvestro, “noi dobbiamo lavorare davvero in sinergia” se vogliamo ottenere qualcosa di concreto.

Abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi 30 anni in termini di evoluzione normativa della professione. Ho il sospetto che Nightingale avrebbe ancora detto che bisogna far ancor di più. Quello che gli infermieri faranno in campo politico potenzialmente impatterà su tutti i pazienti, sia su coloro che hanno bisogno di attenzione immediata e sia su quelli in salute, ma che ne avranno bisogno in un secondo momento. Come la citazione sopra riportata, le regole e le leggi dovrebbero essere necessariamente applicate solo per proteggere tutti.

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