Infermieri, medici e operatori socio-sanitari continuano a lavorare in prima linea, spesso senza strumenti adeguati per difendersi da un fenomeno che cresce e si cronicizza: le aggressioni nei luoghi di cura. In Emilia-Romagna la situazione resta critica e Cisl Fp Emilia-Romagna torna a chiedere un piano chiaro alla politica con l’obiettivo di aggiornare le linee guida del 2019 e garantire tutele reali a chi ogni giorno, nei pronto soccorso, nei reparti di degenza o nei servizi psichiatrici, si trova a gestire non solo la cura ma anche la tensione e la rabbia dell’utenza.
Infermieri e Oss ancora bersaglio: nel 2024 oltre 500 casi solo in Ausl Romagna
Cisl Fp Emilia-Romagna richiede un piano chiaro alla regione con l'obiettivo di aggiornare le linee guida del 2019 per garantire sicurezza nei luoghi di cura.
La violenza nei confronti dei professionisti della salute non accenna a diminuire. Al contrario, continua a diffondersi in modo strutturale all’interno dei contesti assistenziali, con conseguenze gravi sul benessere di chi lavora e sulla qualità dell’assistenza ai cittadini.
Nel 2024 sono stati registrati 2.682 episodi di aggressione, con un aumento dell'11,7% rispetto al 2023. L’Ausl Romagna ha segnalato 517 aggressioni, 24 in più rispetto all’anno precedente. Le categorie più colpite sono gli infermieri (59,7%), seguiti da medici (13,6%) e operatori socio-sanitari (11,4%).
Le cause principali delle aggressioni, in particolare quelle verbali, sono legate a frustrazione per i tempi di attesa, mancanza di informazioni chiare e percezione di abbandono. In molti casi, episodi apparentemente “minori” sfociano in comportamenti violenti che colpiscono operatori già provati da turni prolungati e carichi emotivi significativi.
Ccnl Sanità: senza accordo saltano anche le misure contro la violenza
A rendere ancora più critico il quadro, si aggiunge la mancata sottoscrizione del nuovo Ccnl Sanità Pubblica, che ha segnato un duro colpo anche sul fronte delle misure di tutela contro la violenza. Tra le proposte contenute nel rinnovo contrattuale figuravano azioni importanti, come la costituzione di parte civile, nonchè ogni onere di difesa per tutti i gradi del giudizio - ivi inclusi quelli relativi ai consulenti tecnici ed alle fasi preliminari, ove propedeutiche e necessarie per le successive fasi del giudizio - da parte delle aziende sanitarie nei procedimenti legali in difesa dei dipendenti aggrediti, e il supporto psicologico gratuito e tempestivo per chi subisce episodi traumatici.
La mancata firma ha fatto perdere a chi opera all’interno dei pronto soccorso un riconoscimento mensile medio fino a 250€ al mese e la definizione di strumenti di maggiore tutela dal punto di vista del patrocinio legale in caso di aggressioni, hanno dichiarato in un comunicato Sonia Uccellatori, segretaria generale di Cisl Fp Emilia-Romagna e Filippo Pieri, segretario generale di Cisl Emilia-Romagna.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?