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editoriale

Solo Oss tra gli usuranti? Come lanciare sassi in aria

di Annalisa Silvestro

Recentemente si è diffusa la notizia che il deputato Franco Manes (Lista Vallee d’Aoste - Autonomie Progress Federalism iscritto al Gruppo parlamentare Misto) ha proposto un Ordine del Giorno, che è stato approvato dalla Camera dei Deputati, per inserire quello dell’Oss tra i lavori usuranti. La proposta dell’On. Manes ha prodotto lo stesso effetto di un cerino buttato in una pozza di benzina. Ha dato fuoco, come se ce ne fosse bisogno, a tensioni e a tante reazioni, in ogni modo cariche di perplessità per metodo e contenuto, da parte di diversi professionisti sanitari, infermieri in primis.

Il lavoro usurante in sanità è un tema particolarmente sentito

Il deputato Franco Manes, iscritto al gruppo parlamentare "Misto-Minoranze linguistiche" dal 19 ottobre 2022

Dopo una prima riflessione sulla notizia, il pensiero è stato quello di soprassedere; in fondo si sta parlando di un Ordine del Giorno. Ce ne corre prima - e se mai succederà - di arrivare a un qualcosa di giuridicamente solido che valga la pena, anzi, che diventa importante e necessario analizzare e commentare

Ma poi è subentrata un’ulteriore riflessione, ossia se chi si è prodotto in questa uscita abbia la consapevolezza di cosa ne può derivare fra i professionisti sanitari in termini di dissenso, rabbia, sfiducia e aumento della voglia di levarsi da un ambito lavorativo in cui vale la logica della parcellizzazione di temi importanti mentre quella di sistema non trova casa.

E allora, fermo restando che non vi è assolutamente nulla di negativo, anzi, nella proposta di inserire tra i lavori usuranti quello dell’Oss, ci si chiede perché non si sia affrontata la questione anche per il lavoro di pari se non addirittura di superiore gravosità fisica e psicologica, effettuato da componenti di altre famiglie professionali.

Che sia perché si sa solo dell’impegno lavorativo dell’Oss e non di quello di altri? Perché sarebbe troppo complicato chiedere e sostenere un riconoscimento per tanti e non solo per alcuni? Perché allargare lo sguardo diventerebbe troppo oneroso e quindi insostenibile per le casse dello stato e dell’Inps? Perché si cerca un facile consenso senza curarsi dei disequilibri di sistema e delle inevitabili tensioni interprofessionali che ne derivano?

Certo è che lanciare sassi in aria non preoccupandosi di dove vanno a cadere non è un buon esercizio di responsabilità verso la funzione esercitata, verso coloro a cui si vuole dare riscontro e verso i fruitori dei servizi di assistenza. I processi assistenziali e le relazioni tra gli attori che ne costruiscono i contenuti vanno approcciati e manipolati con cura e attenzione anche in relazione all’affanno a cui l’intero sistema assistenziale è sottoposto.

Il lavoro usurante in sanità è un tema particolarmente sentito e che tocca sensibilità diffuse. Il suo approccio richiede studio e approfondimento e un serio lavoro di ricerca, confronto e comparazione per la definizione di criteri equi ed oggettivi e di metodologie di rilevazione puntuali, rigorose ed equilibrate. Il tutto piuttosto lontano, mi pare, dal tirare i sassi in aria.

Editorialista

Commenti (2)

mirandolina

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1 commenti

Lavoro usurante

#2

Buongiorno.
Fermo restando che il lavoro dell'OSS, se fatto con coscienza, è impegnativo e che è corretto riconoscerne il carattere usurante, mi chiedo che cosa debba fare ancora l'infermiere perché anche il proprio lavoro sia riconosciuto almeno parimenti usurante. Personalmente mi trovo e mi sono trovata spesso oltre a svolgere il mio di lavoro, con annesse e connesse responsabilità, a svolgere anche il lavoro dell'OSS, per i più diversi motivi, inclusi, specie di notte, l'assenza di personale OSS ( nel senso che in diversi reparti non è prevista la loro presenza. E parlo di medicina e neurologia) e/o, in alcuni casi (ovviamente, in ogni lavoro, c'è chi si impegna e chi si imbosca), per mancanze/trascuratezza del personale di supporto.
Qualcuno che si impegni realmente a tutela della nostra categoria c'è?
Perché siamo stanchi e stufi. Ed anche se può sembrare un luogo comune, fanno benissimo i giovani colleghi a migrare.
Tanto qui in Italia, anziché valorizzare la nostra professione, si pensa solo a mettere pezze varie, andando ad assoldare "tapini" nei paesi poveri o offrendoci la "carotina" delle PA.

MaxGen76

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50 commenti

Credere in se stessi!

#1

Credo che i tempi siano maturi! Basta nascondersi dietro un dito! Molto spesso, si ha la sensazione che uscendo fuori da questo mondo composto da turni massacranti di medici ed infermieri dal PS, triage, S.O. alle corsie, magari dandosi alla politica (o semplicemente rivestendo cariche come manager, dirigente, o capo di un ordine, ecc) in qualche modo faccia dimenticare in fretta dei colleghi in prima linea (a volte fregandosene!), in quanto si è raggiunto il traguardo tanto ambito! In realtà credo che la percezione DEBBA essere diversa! Lì, “oltre alla bravura”, ci si arriva molto spesso per volontà di terzi, proprio quelli che un tempo spalla a spalla, fianco a fianco, hanno condiviso gioie e dolori di una professione stupenda al servizio del prossimo e che spesso e volentieri uno dimentica quando riveste questa o quella carica, TRADENDO quelle aspettative che prima ci accumunavano! È mai possibile che pesa molto, dire la verità? Raccontare a tutto lo stivale che senza le COLONNE PORTANTI DEL SSN, ovvero gli INFERMIERI, non sarà più garantita l’assistenza e la cura a NESSUNO! Allora mi rivolgo a quei pochi colleghi che hanno un po’ di sale in zucca (gli altri più furbi di me in primis, sono già all’estero e molti andranno!) quand’è che la smettiamo di dire fake news come “si è sempre fatto così”…”e se fosse un tuo parente?”…! Studiate INFORMATEVI BENE su chi sia davvero l’infermiere è su cosa DEVE FARE, comprese le Job Description delle vostre aziende, ciò vi renderà LIBERI! Invece di sprecare tempo prezioso della vostra vita piatta, tra social, tv, games e quant’altro…SCENDETE IN PIAZZA per far capire a TUTTI QUANTO CONTA DAVVERO LA NOSTRA PROFESSIONE…smettetela di lamentarvi seduti sul divano o dietro una tastiera e scendete in piazza quando forse a settembre servirà davvero! Allora si che dimostreremo chi siamo…altrimenti muti come pecore (non me ne vogliano questi nobili animali!) e non lamentatevi, anzi sceglietevi un altro mestiere! Scusate lo sfogo!