Il collegio Ipasvi di Torino denuncia la “giungla contrattuale” che vede Infermieri assunti come operai da cooperative sociali vincitrici di appalti in case di riposo private o convenzionate.
Laureati assunti come operai
Infermieri torinesi assunti alla stregua di operai tuttofare. Di giorno assistono i pazienti, di notte devono provvedere alle pulizie di camere, corridoi e ascensori, senza dimenticare di smistare i rifiuti.
Lo si legge in quello che è il vero e proprio mansionario ai dettami del quale gli infermieri alle dipendenze di alcune cooperative sociali devono attenersi.
Mansionario ed Infermiere sono due parole che non dovrebbero più coesistere in una stessa frase, a meno che frapposto a loro vi sia il verbo “abrogare”, arrivato con la legge 42 del 1999.
È invece un’anacronistica realtà quella delle attività che infermieri del torinese si trovano a dover svolgere quotidianamente: dalle 7,30 alle 8,30 smistare i rifiuti
. O ancora: Le pulizie devono essere eseguite in modo tale che all’inizio del turno tutte le parti comuni, bagni, refettori ecc. siano perfettamente puliti e profumati, ascensori compresi
.
Questo è quello che si legge nei contratti da “operai”, che prevedono la diversificazione dello stipendio di circa un euro all’ora a seconda che gli infermieri siano in turno in qualità di “assistenti” o di “personale di pulizia”.
E questo è quello che denuncia il Collegio Ipasvi di Torino, che ha segnalato tutti i casi all’ispettorato del lavoro e, dove necessario, ai carabinieri dei Nas. La segnalazione arriverà nei prossimi giorni anche sul tavolo dei coordinatori dei corsi di laurea dell’Università, mentre ad Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, è stato chiesto un incontro al fine di fare chiarezza ed intervenire su una situazione delle condizioni di lavoro davvero al limite dell’assurdo.
A molti infermieri sono negati i diritti di vedersi riconoscere quanto riportato nelle leggi, che dall’abolizione del mansionario ne riconoscono l’autonomia degna di un professionista intellettuale iscritto ad un albo
Così la vicepresidente del Collegio Ipasvi di Torino, Barbara Chiapusso. Di fronte a questa situazione, spiegano dall’Ipasvi, l’obiettivo è quello di dare vita ad un Osservatorio delle professioni sanitarie che serva a monitorare i requisiti di idoneità delle strutture e i contratti stipulati e potenziare le commissioni di vigilanza nelle Asl.
I vissuti degli infermieri
Negli ultimi mesi Chiapusso ha raccolto storie e documentazioni di giovani infermieri che non sanno come comportarsi: Una neolaureata mi ha chiesto consigli perché l’hanno contattata e le hanno chiesto di iniziare a lavorare senza farle firmare alcun contratto. La chiamano quando hanno bisogno e lei va per poter guadagnare qualcosa. Non ha alcuna garanzia se non promesse verbali
, si legge su Repubblica.
Ci sono realtà in cui vengono studiate a tavolino possibilità per aggirare le leggi e sfruttare le risorse umane
, tuona Chiapusso.
Così come accade su larga scala con i fenomeni di violenza subiti e taciuti dagli infermieri per il sentimento di abbandono che avvertono, è evidente come a regnare sia l'omertà anche in questi contesti:La paura di perdere l’occupazione, il clima poco limpido, le minacce contribuiscono a far sì che distorsioni e anomalie non vengano in superficie
.
Un altro episodio eclatante che suona come l'ennesima richiesta di interventi concreti a tutela della professione infermieristica in quello che, ad oggi, sembra proprio non essere un paese per infermieri.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?