L’assistente sanitario personale nella ristretta cerchia del Santo Padre
Massimiliano Strappetti insieme a Papa Francesco, Pasqua 2025
Al suo infermiere, Massimiliano Strappetti , prima di entrare in coma, Papa Francesco ha rivolto parole di ringraziamento e l'ultimo gesto: un saluto con la mano. Lo raccontano i media vaticani, nel descrivere le ultime ore di Papa Francesco, scomparso il Lunedì dell’Angelo a 88 anni.
Poco dopo la sveglia, alle 5.30 di lunedì mattina, ci sono state le prime avvisaglie del malore , con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Un'ora dopo, "il gesto di saluto con la mano a Strappetti”, poi il Pontefice è entrato in coma nel suo letto nella residenza di Santa Marta.
Secondo le fonti vaticane, chi gli è stato vicino, della sua cerchia ritretta, riferisce di un trapasso senza sofferenza: “È avvenuto tutto rapidamente”. E tra coloro che si sono presi cura di papa Francesco fino alla fine, come parte della sua famiglia in Vaticano, figura anche l’infermiere Massimiliano Strappetti, il primo assistente sanitario personale nella storia del pontificato.
L’uomo di fiducia di papa Francesco, con lui fino alla fine
Fu lui l'infermiere che, come racconto il Papa stesso, gli salvò la vita suggerendogli l'operazione al colon per una stenosi diverticolare nel 2021. E così nel 2022 Bergoglio lo ha voluto nominare suo assistente sanitario personale, un ruolo che prima di allora non esisteva in Vaticano.
Anche nel recente episodio di affaticamento polmonare, è stato proprio Strappetti a valutare la situazione e a insistere per il ricovero. L’infermiere è stato poi al fianco del Pontefice per tutti e 38 i giorni al Policlinico Gemelli e ventiquattr'ore su ventiquattro durante la convalescenza a Casa Santa Marta.
Era con lui anche la domenica di Pasqua, durante l'Urbi et Orbi: il giorno prima si erano recati nella Basilica di San Pietro per rivedere il "percorso" da fare il giorno dopo, quando Francesco si sarebbe poi affacciato dalla Loggia delle Benedizioni.
Il ‘sì’ di Strappetti e l’ultimo abbraccio con il suo popolo
Proprio per quel suo ritorno tanto desiderato in mezzo ai fedeli a San Pietro, Papa Francesco ha ringraziato il suo infermiere nei suoi ultimi attimi di lucidità: "Grazie per avermi riportato in piazza", sono state le ultime parole che gli ha rivolto, un ringraziamento per avergli concesso l'uscita pubblica nel giorno di Pasqua.
Non solo infatti domenica scorsa ha fatto la benedizione urbi et orbi, ma ha anche potuto realizzare un giro in papamobile, avvicinandosi alla folla di 50 mila fedeli che lo attendevano: un gesto che all’indomani della sua scomparsa, appare come un ultimo saluto.
Bergoglio, da sempre un Papa vicino alla sua gente, ha sentito il desiderio di poter abbracciare simbolicamente i fedeli, nonostante la sua salute cagionevole, da qui il "grazie" al suo staff.
Il papa, sempre secondo quanto riportato dai media vaticani, prima di decidere su cosa fare, avrebbe chiesto rassicurazioni a Strappetti, affindando a lui la speranza di poter riabbracciare il suo popolo nel giorno di Pasqua: "Credi che possa farlo?", gli ha chiesto.
Dopo la conquista della folla, Francesco ha riposato nel pomeriggio e ha trascorso una cena tranquilla. Poi il risveglio e il suo ritorno alla casa di dio, poche ore dopo, con a fianco la sua ‘famiglia’, le persone più care, tra cui Strappetti, il suo “angelo custode”.
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